Si è spenta questa mattina a Londra, Margaret Thatcher, ex primo ministro britannico e prima donna in Europa a ricoprire il ruolo di capo del governo. L’ex primo ministro britannico, nonché leader del partito conservatore inglese aveva 87 anni. Margaret Thatcher ha guidato la Gran Bretagna dal 1979 al 1990 e quest’oggi è morta all’improvviso, colta da ictus, in un hotel di Londra dove si era trasferita dopo un’operazione. La Thatcher era gravemente malata e da molto tempo lontana dalla politica. Personaggio controverso come non pochi, Margaret Thatcher ha rivestito un ruolo molto importante nell’immaginario collettivo e il suo status di villain è stato una costante che ha accompagnato la cosiddetta Lady di Ferro per tutta la sua vita.
Il nemico da odiare, la donna più potente e più temuta d’Europa e del mondo: il cinema, la letteratura e la musica, ancor più che la politica, hanno contribuito a costruire un’immagine titanica e spietata di Margaret Thatcher, donna carismatica e aliena ai compromessi, arroccata su posizioni ultra conservatrici e reazionarie, impopolare e incurante di esserlo.
Alan Moore, ad esempio, nella prefazione a “V per Vendetta” dedicava parole non certo benevoli a Margaret Thatcher:
È il 1988 adesso. Margaret Thatcher comincia il suo terzo mandato e parla candidamente di una indistruttibile leadership conservatrice per il prossimo secolo. Mia figlia ha sette anni e nei tabloid si parla della possibilità di rinchiudere i malati di AIDS nei campi di concentramento. La nuova polizia antisommossa indossa visiere nere, come i suoi cavalli, e i loro furgoni hanno videocamere rotanti montate sulla parte superiore. Il governo ha espresso il suo desiderio di sradicare l’omosessualità, come fosse un concetto astratto, e uno può solo immaginare quali saranno i prossimi provvedimenti contro le minoranze. Sto pensando di parlare con la mia famiglia e lasciare presto questo paese, magari l’anno prossimo. È una terra fredda e meschina e non mi piace affatto starci.
Innumerevoli poi le canzoni “contro”, vere e proprie invettive, diventati capolavori della musica pop. The Beat, Elvis Costello, Billy Bragg tra i nomi più celebri che hanno regalato parole e note di fuoco a Margaret Thatcher.
Forse i due più famosi brani musicali “contro” l’ex primo ministro britannico sono “No Clause 28” di Boy George (atto d’accusa verso le retrograde posizioni della Thatcher riguardo all’omosessualità) e “Margaret on the Guillotin” di Morrissey, un titolo che è tutto un programma, come dimostra anche il testo della canzone:
The kind people/Have a wonderful dream/Margaret On The Guillotine/Cause people like you/Make me feel so tired /When will you die ?
La brava gente/ha un meraviglioso sogno/Margaret sulla ghigliottina/perché persone come te/mi fanno sentire così stanco/quando morirai?
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Anche il cinema si è occupato del discusso e discutibile regno di potere della Lady di Ferro. Ken Loach è stato uno degli autori più critici con la leader conservatrice e ha raccontato il lato oscuro (lacerazione del tessuto sociale, disoccupazione e povertà) dell’era tatcheriana in film come “Riff Raff” (1991) e “Piovono Pietre” (1993).
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Da non dimenticare anche titoli come “Full Monty” (ambientato in una Sheffield deindustrializzata), “Grazie signora Thatcher” (sulla precaria situazione dei minatori inglesi), “Billy Elliott” (con lo sciopero dei minatori sullo sfondo della storia principale) o il recente “Hunger” (sulle torture subite dagli esponenti dell’IRA e lo sciopero della fame prolungato che portò alla morte dell’attivista Bobby Sands).
Margaret Thatcher è stata, quindi, protagonista indiretta di molte pellicole, ma ha rivestito i panni della protagonista nel biopic a lei dedicato: “The Iron Lady” di Phyllida Llyod. Per questo film, Meryl Streep ha vinto il suo terzo Oscar come miglior attrice.
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Qui la nostra recensione di “The Iron Lady”.