Al giro di boa, ecco arrivare uno dei film più attesi di questo Festival di Cannes, vale a dire “Solo Dio perdona”, nuovo film di Nicolas Winding Refn. Il regista danese torna sulla Croisette dopo il trionfo del 2011 quando, grazie a “Drive”, vinse il premio per la miglior regia. Pare davvero difficile però che Refn riesca a bissare il successo con questo “Solo Dio perdona”: il film è stato, infatti, sonoramente fischiato durante la proiezione per la stampa di questa mattina, lasciando inebetiti, se non irritati, gli addetti ai lavori presenti in sala. Con “Solo Dio perdona” Refn torna a lavorare con Ryan Gosling, già protagonista di “Drive”. L’attore canadese, comunque, non era presente quest’oggi a Cannes in quanto impegnato nelle riprese del suo primo film da regista.
Ryan Gosling ha inviato un messaggio di scuse letto da Thierry Fremaux ai giornalisti durante la conferenza stampa di “Solo Dio perdona”: “Mi dispiace molto non poter partecipare. Nic è un mio caro amico e siamo davvero una cosa sola. Sono vicino a Kristin e Vithaya (Scott Thomas e Pansrigarm, ndr). Mi dispiace davvero molto, ma sono impegnato sul mio set”.
Julian (Ryan Gosling) è americano, ma vive a Bangkok ed è un personaggio rispettato nel sottobosco criminale. Insieme al fratello Billy (Tom Burke), Julian gestisce un club di thai boxe che è una copertura per lo spaccio di droga a Londra. Quando Billy viene assassinato, la madre Jenna (Kristin Scott Thomas), anche lei a capo di una potente organizzazione criminale, arriva dagli States per recuperare la salma. Il suo arrivo darà il via a una spirale di violenza alla ricerca della vendetta.
Poca gloria anche per l’altro favorito (almeno dai bookmakers inglesi) presentato quest’oggi a Cannes, vale a dire il film drammatico del Ciad “Grigris”, diretto da Mahamat-Saleh Haroun. Grigris, venticinquenne con una gamba paralizzata sogna di diventare danzatore. I suoi sogni sembrano però destinati a infrangersi quando suo zio si ammala gravemente: per salvarlo, il giovane comincia a lavorare per una banda di trafficanti di benzina.
Decisamente più fortuna l’hanno avuta i tre film della giornata presentati fuori concorso. In primis “All is lost” regia di J.C. Chandor e interpretato da Robert Redford. Durante un viaggio nell’Oceano Indiano, un uomo si trova da solo in balia del mare e degli elementi, dopo che il suo yacht ha subito una collisione con un container abbandonato. Con l’equipaggiamento di navigazione e la radio fuori uso, l’uomo deve far conto solo su un sestante, delle mappe nautiche, e il suo intuito, per sopravvivere.
Buon successo anche per “Muhammad Ali’s Greatest Fight” di Stephen Frears con Benjamin Walker, Christopher Plummer, Frank Langella e Danny Glover. Nel 1967, mentre è in corso la guerra del Vietnam, il pugile Muhammad Ali viene chiamato alle armi. L’atleta, convertitosi all’islamismo due anni prima, rifiuta di partire per il fronte ritenendolo contrario ai suoi principi religiosi. Arrestato e condannato, il pugile si rivolge in appello alla Corte Suprema dando inizio a un lungo e dibattuto processo che ribalterà il giudizio di primo grado.
Infine, applausi anche per il terzo film fuori concorso di questo ottavo giorno al Festival di Cannes, “Weekend of a champion”, il documentario di Roman Polanski e Frank Simon. Nel 1971, il tifoso di motori Roman Polanski ha passato un weekend col campione Jackie Stewart, quando questi stava tentando di vincere il Gran Premio di Monaco. Per tre giorni, Polanski ha avuto accesso al mondo di Stewart, sulla pista e fuori. Quarant’anni dopo, i due si sono reincontrati, e hanno discusso dello sport di ieri e di oggi, con una prospettiva singolare e originale.