La Pixar equivale ad una garanzia, i migliori film d’animazione sfornati negli ultimi anni sono tutti opera di questa casa di produzione, con “Monsters University” arriva una nuova conferma.
Anche se la storia nel complesso inizia a traballare ed è meno stabile rispetto a molte altre pellicole precedenti, dalla trilogia di “Toy Story” a “Up“, anche “Monsters University” risulta un lavoro ben realizzato e ben riuscito, imperfezioni a parte. In Italia lo vedremo nelle sale a partire dal 21 agosto.
Diretto da Dan Scanlon, “Monsters University” nasce come prequel di “Monsters & co.” e racconta gli anni dell’università di Mike Wazowski (Billy Crystal) e il modo in cui ha conosciuto James P. Sullivan (John Goodman). Si parte dalla passione di Mike per i mostri spaventosi, sogna di diventare uno “scarer” da grande, ma tutti lo prendono in giro e pensano che non sia affatto spaventoso. Dopo molti anni, Mike arriva alla Monsters University, con il cappellino sgualcito che si era guadagnato molto tempo prima e con grandi aspettative. Le difficoltà non tarderanno ad arrivare, Wazowski dovrà lavorare molto sulla sua autostima per affrontare un ambiente competitivo come quello universitario, dove incontrerà tra le varie confraternite, anche quella degli Oozma Kappa, i più “sfigati” dell’intero campus. A loro però si aggregherà anche Sullivan, inizialmente studente poco volenteroso e molto presuntuoso, convinto di aver ereditato la sua capacità di spaventare dal padre, un mito nel campo. Ma anche per Sullivan sarà tempo di mettersi a lavorare su se stesso, supportato dai suoi nuovi amici, per scoprire quale sia davvero il suo futuro. I due amici parteciperanno ad una gara molto importante per il loro avvenire, nel corso della quale dovranno ingraziarsi la severissima Dean Hardscrabble (Helen Mirren).
Sappiamo per certo quello che succederà a Mike Wazowski, perché ce lo ha anticipato il primo film, ma con “Monsters University” seguiamo il suo percorso pieno di difficoltà, che rispecchia sostanzialmente quello di ognuno di noi. I sogni dell’infanzia, le aspettative che si scontrano con una realtà ben diversa rispetto a quella che avevamo immaginato, l’importanza dell’amicizia e di credere in se stessi, la forza di volontà, indispensabile in tutto quello che si fa. Valori universali, ricorrenti in ogni film targato Pixar. Le imperfezioni di “Monsters University” non si riscontrano a livello tecnico, ma proprio sostanziale: sembra che in questo caso gli autori, approfittando di una storia in parte già costruita nel primo film, non abbiamo compiuto un grande sforzo per dare vita ad una trama originale e più che altro ricca di un maggior numero di scene ad effetto, sketch più divertenti e movimentati. In ogni caso il film piacerà ai più piccoli così come ai grandi, non c’è lo stesso brio che contraddistingue un’opera prima, è più introspettivo, ma “Monsters University” funziona bene anche come opera a sé stante, pur non spiccando tra le realizzazioni migliori di questi ultimi anni, rimane un altro buon esempio di animazione, di quella ben fatta, ed offre anche l’immancabile spunto di riflessione. Tutti noi a 18 anni ci ritroviamo perduti tra una marea di opportunità senza sapere quale cogliere, inchiodati su una decisione o su un sogno da inseguire che sembra irrealizzabile, ma durante il lungo e irto percorso, incontreremo ostacoli ed amici fidati, che sapranno alleggerire il carico. Magari gli stessi con cui condividere un piacevole serata guardando questo film.
Voto:
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