Giornate fitte a Venezia, tra star e bellezze, film scandalo e flop: oggi è la giornata di Terry Gilliam che ha presentato il suo “The Zero Theorem“, con protagonista Christoph Waltz, in corsa per il Leone d’Oro.
Il regista ha dichiarato che nel suo nuovo lavoro ha voluto parlare del “Futuro che ci ha imprigionato”, la storia racconta di un genio informatico che vive isolato e intento a scoprire il segreto dell’esistenza dell’uomo. Parlando di “The Zero Theorem“, Terry Gilliam ha raccontato:
Quando ho girato “Brazil”, nel 1984, volevo dipingere l’immagine del mondo in cui pensavo stessimo vivendo allora. The Zero Theorem è uno sguardo sul mondo in cui penso di vivere ora. La sceneggiatura di Pat Rushin mi ha intrigato per le molte idee esistenziali racchiuse nel suo divertente, toccante e racconto filosofico. Per esempio: che cosa dà significato alla nostra vita, che cosa ci procura gioia? Si può essere soli nel nostro mondo sempre più connesso e ristretto? Questo mondo è sotto controllo o è semplicemente caotico?
Il successo del giovane Radcliffe
Ieri invece è stata la giornata di Daniel Radcliffe, il giovane attore diventato celebre nei panni del maghetto Harry Potter, continua a sperimentare ruoli decisamente alternativi ed è arrivato a Venezia accompagnato dai genitori per presentare “Kill your Darlings“. Il film di John Krokidas arriva in Italia con il titolo di “Giovani Ribelli“, è ambientato nel 1944, siamo in piena beat generation e Radcliffe impersona un giovane Allen Ginsberg, coinvolto in un omicidio insieme ad altri due poeti simbolo della beat generation, Jack Kerouac e William Burroughs. Ad attendere l’attore britannico c’era un’orda di ragazzine impazzite, un vero e proprio muro umano che lo ha costretto a nascondersi nella toilette!
Parlando delle sue scelte professionali dopo la saga di “Harry Potter”, Daniel Radcliffe ha dichiarato:
I fan di Harry Potter non sono solo fan dei film e dei libri di Harry Potter: sono fan di buoni libri e di buoni film, quindi sono certo che approveranno le mie scelte.
L’attore ha poi parlato anche della reazione dei suoi genitori:
I miei sono molto orgogliosi di me e a loro il film è piaciuto molto. Per fortuna -ha scherzato- il mio rapporto con mia madre è molto meno complicato di quello di Ginsberg con la sua.
Miss Violence suscita polemiche
Ha lasciato tutti a bocca aperta il regista greco Alexandros Avranas con il suo “Miss Violence“, storia di violenze domestiche, sessuali e psicologiche. Il suicidio di una bimba undicenne nel giorno del suo compleanno, sconvolge la vita dell’intero nucleo familiare, facendo venire a galla una storia che forse molti avrebbero preferito tacere. Lo spiega anche lo stesso regista nella sua presentazione, dichiarando:
Niente happy ending, il finale è a doppio senso: nessuno decide di fermare la violenza, la porta rimane chiusa, perché è la brutta storia che accade accanto a noi e nessuno vuole vedere.
“Miss Violence” si ispira a fatti realmente accaduti in Germania, Avranas lo ha ripreso modificando alcuni dettagli e rendendolo meno truce rispetto alla storia originale, senza nascondere i riferimenti alla crisi che ha colpito duramente la Grecia.