Ultimamente va di moda realizzare film con cast stellari ma a differenza di molti altri, Seth Rogen e Evan Goldberg hanno capito che per la buona riuscita dell’opera è fondamentale non prendersi troppo sul serio.
“Facciamola finita” è una commedia che racchiude in sé tutti i generi, è principalmente demenziale, ma trascina via con sé anche il catastrofico, l’horror, lo splatter, il trash, il b-movie, con qualche sprazzo di dramma, niente romanticismo ma una buona dose di frat pack per il gruppo di attori protagonisti che risultano i soli sopravvissuti alla catastrofe che si abbatte su Los Angeles, con situazioni e tempi portati fino all’estremo, talvolta esagerando.
“Facciamola finita” (This is the end) si estende ben oltre i 100 minuti, prende vita da un cortometraggio del 2007, “Jay and Seth versus the Apocalypse” che poi con budget decisamente più ampio è diventato un film per il cinema. La particolarità principale è che gli attori interpretano semplicemente se stessi anche se in molte occasioni le loro personalità hanno delle caratteristiche un po’ bizzarre, diventano delle caricature di se stessi, come Jonah Hill, dal buonismo e l’ego spropositati o il cocainomane e sessuomane Michael Cera. Di perversioni e parolacce se ne trovano fin troppe, se ci fosse stato un taglio di scene eccessive (come una discussione tra James Franco e Danny McBride sulla masturbazione di durata un po’ troppo lunga ed anche piuttosto inutile) e di volgarità superficiali e forzate, il film avrebbe reso molto meglio.
Tutto ha inizio quando Jay Baruchel fa ritorno a Los Angeles e va a trovare Seth Rogen. I due sono amici da tantissimi anni, ma il secondo ormai è diventato una star di Hollywood ed ha cambiato stile di vita, Jay spera soltanto di poter trascorrere con lui un weekend all’insegna dei vecchi tempi, tra spinelli e videogames. Ma Seth spera di poterlo fare integrare nel gruppo dei suoi nuovi amici, così i due si trovano a casa di James Franco, che sta tenendo un party dove ha invitato praticamente tutta Hollywood. Tra gli invitati ci sono Rihanna, Michael Cera, sempre intento a sniffare coca, Jason Segel e molti altri volti noti del jet set che non vanno già a Jay Baruchel, in particolare Jonah Hill, che nel profondo lo odia, ma cerca sempre di comportarsi bene con lui per fare colpo su Seth. E poi c’è il padrone di casa, James Franco, ossessionato dall’arte, dai suoi quadri e dalla sua stessa casa, che ha costruito sulla base di un suo progetto. Ma a Los Angeles sta succedendo qualcosa di strano, una catastrofe si abbatte sulla città, le colline di Hollywood si incendiano, per le strade si aprono voragini che risucchiano le persone, dal cielo enormi fasci di luce portano via la gente. Le star di Hollywood non sono immuni, nella casa di Franco resteranno il proprietario insieme a Seth Rogen, Jay Baruchel, Jonah Hill, Craig Robinson e Danny McBride, il cattivo di turno con un’incursione di Emma Watson, la sopravvissuta. In casa i ragazzi dovranno fare i conti con le scorte di cibo e di acqua rimaste, in particolare con l’unica barretta di cioccolato che c’è, di cui tutti hanno assolutamente bisogno, con le rivalità e con i rapporti traballanti.
Tutto questo accade in un mix di generi, tra colpi di scena e gag degne dei migliori b-movie: cannibalismo, esorcismo e chi più ne ha più ne metta. Come già detto, molte scene sono portate all’eccesso e talvolta risultano anche di troppo, molte altre insieme alle battute sono esilaranti, il cast funziona bene e perfino la storia nel suo insieme, in mezzo a tanto caos, acquisisce un senso, facendo il verso a molti disaster movie usciti negli ultimi anni. Non si può non apprezzare il finale, con il ritorno dei Backstreet Boys già preannunciato nel corso del film attraverso la colonna sonora.