Dopo aver ottenuto un successo strepitoso nelle sale statunitensi la scorsa estate, “Corpi da reato” (The Heat) è arrivato anche nelle sale italiane.
Paul Feig dopo “Le amiche della sposa“, la sua versione in rosa di “Una notte da leoni“, ci regala un buddie movie ancora una volta tutto al femminile che vede protagoniste Sandra Bullock, in questi giorni in sala anche con “Gravity” e Melissa McCarthy, ormai sempre più affermata sul grande schermo, nei panni di una sboccatissima poliziotta di distretto.
La caratteristica principale di “Corpi da reato” è che si tratta di un poliziesco costruito su luoghi comuni, a partire dai due personaggi. La trama è scontata, sappiamo già come verrà costruita la storia, cosa succederà, come si comporteranno le due protagoniste dal momento in cui si incontreranno e scontreranno eppure, nonostante questo, tutto funziona e il film diverte. Anzi, forse è proprio per questo che funziona.
Sandra Bullock interpreta Sarah Ashburn, agente speciale dell’FBI capace di risolvere i suoi casi con grande successo ma che non ha lo stesso successo tra i colleghi e nella sua vita sociale a causa del suo carattere insopportabile. Troppo precisa, rigida e sempre ligia al dovere, si ritroverà a dover risolvere un caso e trovare un pericoloso narcotrafficante insieme al detective Shannon Mullins. Questa, interpretata da Melissa McCarthy, ha il carattere completamente opposto a quello di Sarah, è sboccata, irriverente e non sempre rispetta la legge, ha dei principi tutti suoi ed un modo “personalizzato” di risolvere i casi, seppure con efficacia. Per le due all’inizio non sarà semplice riuscire a trovare un punto d’incontro per poter lavorare con efficienza, fin quando non riusciranno a comprendersi reciprocamente.
La commedia di Paul Feig è costruita sulla base di numerosi cliché dei buddy movie e dei polizieschi in genere ma “Corpi da reato” trova il suo punto di forza principalmente nel cast e ovviamente nelle due protagoniste principali: Melissa McCarthy è entrata pienamente nella parte, riesce a divertire perfino quando è sboccata fino all’eccesso; di contro Sandra Bullock con il suo carattere rigido riesce a non risultare mai noiosa ed insieme le due attrici funzionano benissimo, senza la chimica tra le due “Corpi da reato” sarebbe stato sicuramente una catastrofe. In più Feig aggiunge numerose trovate comiche, eccessive, parolacce, riesce a divertire e porta una ventata d’aria fresca ad un genere cinematografico che fin troppo spesso è riservato solamente agli uomini, inserendo invece due attrici sdrammatizzando la loro presenza, giocando la carta della comicità e dell’ironia, divertendo il suo pubblico ancora una volta con risultato positivo.
Due caratteri opposti, alla fine riescono a trovare il loro punto d’incontro e a costruire un legame tra di loro, se la trama non è particolarmente arzigogolata, è il contenuto che conta: perché in mezzo a centinaia di parolacce servite da una McCarthy in ottima forma, c’è anche una storia di amicizia ed esistono dei valori, quello della famiglia e dell’amore, senza i quali i film risulterebbe vuoto e finirebbe col diventare solamente demenziale e privo di senso.