Se pochi giorni fa si parlava della pecca dei più recenti film d’animazione, adesso si parla di problemi più concreti, legati alla crisi che sta mettendo in ginocchio la DreamWorks Animation. Uno dei più grandi colossi del cinema d’animazione negli ultimi anni ha subito delle battute d’arresto che hanno portato alla scelta di diminuire la produzione di film e alla chiusura di uno dei suoi studi più importanti, la PDI DreamWorks, che ha comportato il licenziamento di 500 persone.
Se negli anni passati la DreamWorks ci ha regalato grandi successi al botteghino come “Shrek“, “L’era glaciale” e “Madagascar“, ultimamente non se la passa molto bene. Dopo il flop de “Le 5 leggende” e di “Mr. Peabody e Sherman” la major non è riuscita a risolvere il problema degli incassi nemmeno con “I pinguini di Madagascar” (la teoria delle gag che rovinano i film d’animazione viene confermata?) e ha deciso di diminuire la produzione da tre a due film all’anno, facendo slittare anche l’uscita di “Dragon Trainer 3” al 2018 ma anche quella di altri film, come “Kung Fu Panda 3“.
Per risolvere almeno parzialmente il problema, a questo si aggiunge anche l’idea di risparmiare in produzione affidando l’animazione ad aziende esterne. È quanto è successo con “Captain Underpants” che dovrebbe uscire nel 2017.
Il budget si riduce notevolmente ma ciò non toglie che i film usciranno comunque e il primo della lista è “Home“, in uscita il prossimo 27 marzo, seguito da “Kung Fu Panda 3” a marzo del prossimo anno, “Trolls” nel novembre 2016, “Boss Baby” a gennaio 2017, “The Croods 2” a dicembre dello stesso anno e nel 2018 “The Larrikins” e “Dragon Trainer 3“. Questa soluzione riuscirà a risollevare le sorti della DreamWorks? E, soprattutto, non intaccherà la qualità dei film? È quello che si augurano tutti i fan dei film che negli ultimi anni sono riusciti a registrare grandi incassi al botteghino fidelizzando il pubblico e permettendo quindi la buona riuscita di diversi franchise. Incrociamo le dita!