Maurizio Casagrande ha debuttato alla regia nel 2012 con “Una donna per la vita” e da domani sarà in sala con un nuovo film, la commedia “Babbo Natale non viene dal Nord“, di cui vi mostriamo qualche immagine e in cui troviamo lo stesso Casagrande con Annalisa, Giampaolo Morelli, Milena Miconi, Eva Grimaldi, Angelo Orlando, Maria Grazia Cucinotta, Antonio Casagrande, Nico Frassica, Massimiliano Gallo e Tiziana Di Girolamo.
La trama
Marcello (Maurizio Casagrande) è un prestidigitatore, mago con le carte, ma superficiale e bugiardo con la figlia India (Annalisa), cantante di talento, ma troppo somigliante alla cantante Annalisa, per la quale viene spesso scambiata. Per risolvere il suo difficile rapporto con gli uomini, decide di passare il Natale col padre, che però parte per Salerno, lasciandola a casa. Deve consegnare dei pacchi dono, vestito da Babbo Natale, ma facendolo, cade, batte la testa e perde la memoria. Viene soccorso da Padre Tommaso (Giampaolo Morelli) e dai bambini che vivono con lui. Non ricorda nulla, e vestito com’è, lo chiamano Babbo Natale. Nel frattempo India, delusa e arrabbiata, si mette sulle tracce del padre, accompagnata da Gerardo (Angelo Orlando), cialtrone e incapace manager di Marcello. Tra mille equivoci e situazioni divertenti, padre e figlia, dopo aver sconfitto il male impersonato dalla bella ma perfida Alice (Tiziana De Giacomo), ritroveranno molto più che loro stessi.
Maurizio Casagrande racconta il film
Il regista e attore ha raccontato – nelle note di regia – che l’idea per “Babbo Natale non viene dal Nord” gli è venuta in mente una notte pochi giorni prima di Natale di un paio di anni fa mentre si trovava a Salerno e aveva appena finito di cenare con degli amici. Mentre si dirigeva alla macchina ha deciso di seguire il consiglio degli amici e abbreviare il percorso passando per la villa comunale:
Qualcosa mi portò a fermarmi e a guardarmi intorno e, improvvisamente, mi resi conto di dove mi trovassi. Ero completamente immerso in un mondo fatto di luci e colori. Tante figure, disegni, scritte, contorni di oggetti reali… tutto luminoso, brillante, magico, irreale… Ovunque mi girassi un brillio attirava il mio sguarda e un nuovo disegno si rivelava ai miei occhi. C’erano piante, personaggi delle fiabe, farfalle, stelle, più guardavo e più cose vedevo. E in quel silenzio, nel mio essere da solo, immerso in quelle luci, rapito da quei colori, venni sopraffatto da un’emozione che avevo dimenticato: la meraviglia.
Maurizio Casagrande ha spiegato di aver scelto di riportare la magia di quella sera nel suo film, che parla di sentimenti buoni e positivi:
Ho raccontato la storia di un uomo qualunque, che non si rende conto di quanto ami la figlia e di quanto sia vivo e in contatto con il mondo. E di una figlia che presa dal desiderio di avere ciò che non ha, si sta perdendo la gioia della sua gioventù, del suo talento, della sua vita. Ma questa storia che, probabilmente, potrebbe appartenere a tante persone, è raccontata come una favola, immersa in un magico mondo fatto di quelle luci e di quei colori che accompagnano tutto il percorso dei nostri protagonisti, che sono goffi, incapaci, maldestri, spesso sbagliati, ma sempre adorabilmente umani.