Dopo dodici stagioni “Grey’s Anatomy” sembra avere ancora un senso o forse i più affezionati stanno cercando disperatamente di trovarne uno, ma pare che l’ultimo episodio sia più interessante degli altri e sicuramente sopra la media.
ATTENZIONE, SPOILER!
Da qui in poi potrebbe sfuggire qualche dettaglio sul nono episodio della dodicesima stagione, intitolato “The Sound of silence” e diretto nientemeno che da Denzel Washington. Un tocco fresco alla regia, di certo diverso, che mette in risalto la protagonista assoluta (nell’episodio e nella serie), Meredith Grey (Ellen Pompeo). I fan erano disperati ormai dai tempi della morte di Derek Shepherd (Patrick Dempsey), sembrava che non ci fosse più nulla da fare nemmeno con la serie stessa una volta perso il Dr. Stranamore, invece pare ci siano ancora delle speranze.
Dopo alcuni episodi in cui non si sapeva in che direzione stessimo andando, “Grey’s Anatomy” si ferma e punta tutto su Meredith. In questo episodio la protagonista viene attaccata da un paziente in stato confusionale, che le provoca parecchi danni. La sequenza dell’aggressione è una sorta di citazione del cinema horror, con l’uomo che si risveglia quasi come fosse uno zombie e Meredith che cerca di lottare ma che, alla fine, rimane impotente.
Oltre ad avere varie ossa rotte, Meredith è rimasta sorda e trascorre diverse settimane nel silenzio totale. Un modo per riuscire a guardarsi intorno e a interpretare diversamente la realtà che la circonda. La protagonista deve quindi fare i conti con i traumi del passato (oltre che con i nuovi, perché tanto le disgrazie non mancano mai) e riuscire a perdonare. In questo è molto importante la figura di Webber, che la aiuta nel percorso, ricordandole l’importanza del perdono. Che non è solo verso gli altri, ma anche verso se stessa e soprattutto verso Derek. Seguiamo così l’intero percorso di riabilitazione di Meredith, le sue difficoltà, il nervosismo, il senso di oppressione e di impotenza, un episodio che scorre quasi interamente in silenzio e riesce a calarci perfettamente nei panni della protagonista, riuscendo a farci proiettare le sue ansie e le sue paure. Che è ciò che dovrebbe riuscire sempre, in un film o una serie, per convincere del tutto lo spettatore. Ottimo ritorno.