Abbiamo visto in anteprima “In guerra per amore“, il nuovo film di Pif con protagonisti lo stesso Pif ma anche Miriam Leone, Andrea Di Stefano, Stella Egitto, Aurora Quattrocchi e Robert Madison.
La storia è ambientata nel 1943, nel pieno del secondo conflitto mondiale con le forze Alleate pronte a sferrare un attacco alle forze dell’Asse agli ordini di Adolf Hitler. Per fare questo, gli Americani decidono di invadere l’Italia, all’epoca sotto il fascismo e alleata della Germania nazista. L’invasione deve per forza avvenire a partire dalla Sicilia. In questo scenario terribile, si innesta la storia personale di Arturo (Pif), giovane sfortunato ma di buona volontà, che spera di sposare l’amata Flora (Miriam Leone). Che purtroppo però è stata promessa a un altro. Che fare quindi? Per quanto possa sembrare strano, l’unico modo per poter coronare il suo amore sarà arruolarsi nell’esercito americano.
“In guerra per amore” ha (volutamente) il sapore della fiaba, e usa questo gusto particolare per accompagnare lo spettatore in una storia intensa, ricca di bei momenti e di risate sincere. Non mancano i momenti davvero seri ed è questo immagino, lo scopo che gli autori (Pif, Michele Astori, Marco Martani) si erano prefissati: raccontare una storia con il preciso scopo di veicolare un messaggio e dei fatti. Perché i fatti storici narrati nel film sono tutti realmente accaduti. È vero che l’intervento americano e le necessità che ne nacquero contribuirono in maniera massiccia a quella che viene definita “la rinascita della mafia in Sicilia”. Molto intelligentemente, gli autori hanno sfruttato la narrazione per offrire al pubblico un pezzo di storia del nostro Paese fondamentale, ma (purtroppo) non molto noto.
Il film si muove in maniera molto cadenzata, senza particolari strappi, con la voce del protagonista che fa da narratore, informando gli spettatori su tutta una serie di fatti ma senza mai risultare pedante. Gli attori, tutti in parte e all’altezza delle aspettative, contribuiscono a dipingere un quadro fiabesco come dicevamo, ma per nulla infantile. Sarebbe stato semplice scegliere di raccontare tutto ammorbidendo i toni, ma questo per fortuna non avviene. Piuttosto sono distribuiti con criterio alcuni momenti di commedia pura che, oltre ad alleggerire il carico emotivo. Arricchiscono la storia con quell’umanità che di solito viene tralasciata tanto nella vita reale quanto nella finzione. Una menzione speciale va a Sergio Vespertino e Maurizio Bologna, che interpretano in maniera deliziosa Saro e Mimmo. Due disperati veri come non se ne vedevano da tempo al cinema.
In conclusione, sicuramente “In guerra per amore” è da vedere. È ricco e tradisce una gran quantità di lavoro, di documentazione e di passione profusa, ma che purtroppo ha di quando in quando qualche piccolo calo e qualche momento di mancato coraggio. Bravi tutti.