Per molti questo 2016 è da considerarsi un anno maledetto che, fortunatamente, si conclude proprio oggi. Dall’inizio dell’anno ci hanno lasciati moltissimi artisti, fino agli ultimi giorni questo 2016 non si è smentito, concludendosi con due grandi addii: quello a Carrie Fisher e alla madre, la grande Debbie Reynolds.
Salutiamo quest’anno infausto omaggiando tutti gli artisti che ci ha portato via e augurandoci che il 2017 sia un anno più fortunato e benevolo, in tutti i sensi. Per molti il 2016 è un anno da dimenticare, ma non verranno mai dimenticati i grandi personaggi che ci hanno lasciati, che in un modo o nell’altro hanno segnato per sempre la storia.
Il 6 gennaio ci lasciava Silvana Pampanini, ex Miss Italia, l’attrice romana aveva 90 anni ed è stata una figura fondamentale del cinema italiano del dopoguerra, ha lavorato con artisti del calibro di Totò, Alberto Sordi, Vittorio De Sica, Marcello Mastroianni e Walter Chiari. Solo pochi giorni dopo perdevamo anche David Bowie. Dopo aver festeggiato i suoi 69 anni l’8 gennaio, il cantante se ne andava arrendendosi a una lunga lotta contro il cancro. Era il 10 gennaio e nelle radio di tutto il mondo si ascoltava la sua eredità scritta in musica, il suo ultimo album “Black Star” è stato tra i più venduti dell’anno. David Bowie è stato il protagonista de “L’uomo che cadde sulla terra”, il fantasy “Labyrinth” e aveva partecipato a “The Prestige” di Christopher Nolan, dimostrando tutta la sua poliedricità. Il 14 gennaio se ne andava Franco Citti, l’attore romano che aveva esordito nel mondo del cinema grazie a Pier Paolo Pasolini ne “L’accattone” e che aveva recitato anche nella saga de “Il padrino”. Nello stesso giorno ci ha lasciati anche Alan Rickman, l’attore celebre per il ruolo di Severus Piton nella saga di “Harry Potter” che nel corso della sua lunga carriera ha regalato anche performance straordinarie a teatro. Purtroppo gennaio è stato un mese particolarmente crudele, il 19 se ne andava il grande regista Ettore Scola, considerato uno degli ultimi grandi maestri del cinema italiano. “C’eravamo tanto amati”, “Brutti, sporchi e cattivi”, “Una giornata particolare”, sono alcuni dei titoli che lo hanno reso celebre in Italia e nel mondo. Il mese si è concluso con la scomparsa dell’attore britannico Frank Finlay, lo abbiamo conosciuto grazie a “I tre moschettieri” ma lo abbiamo visto anche ne “Il pianista”, ne “La chiave” di Tinto Brass e “Storia di una capinera” di Franco Zeffirelli.
L’attore di origini finlandesi George Gaynes ci ha lasciati il 15 febbraio all’età di 98 anni. Aveva debuttato sul grande schermo nel 1964 in “Crisantemi per un delitto”, aveva recitato in “Come eravamo” e “Tootsie” di Syndey Pollack e in “Stati di allucinazione” di Ken Russell ma era diventato celebre grazie al ruolo del comandante Eric Lassard in “Scuola di polizia“. Dieci giorni dopo, il 25 febbraio, veniva resa nota la scomparsa di Tony Burton, ex pugile diventato celebre per aver interpretato Tony Evers nella serie cult “Rocky” al fianco di Sylvester Stallone. Apparteneva alla vecchia scuola di Hollywood George Kennedy, scomparso il 28 febbraio: nel 1968 si era aggiudicato il premio Oscar come miglior attore non protagonista per “Nick a mano fredda”, nello stesso anno aveva recitato in “Quella sporca dozzina”, lo abbiamo visto in “Quando muore una stella” e “Il giustiziere”, nella sua lunga carriera aveva lavorato molto anche in tv, prendendo parte a “Dallas”, “Love Boat” e “Perry Mason”, per citare alcuni titoli.
Un’altra grande perdita per il mondo dello spettacolo italiano è stata quella di Paolo Poli, immenso attore teatrale, famoso per la cosiddetta recitazione en travesti e celebre per la sua educazione. Negli anni Sessanta erano celebri anche i suoi audiolibri e per un periodo si era anche dedicato al canto, mentre era rimasto un po’ in disparte per quanto riguarda il mondo del cinema, rifiutando perfino una parte in “8 e 1/2” di Federico Fellini. Il 17 aprile se ne andava un’altra icona della Golden Age di Hollywood, Doris Roberts. Era diventata famosa soprattutto per sit-com “Tutti amano Raymond”, vincitrice di 5 Emmy aveva recitato in film come “Divorzio all’americana”, “La notte che non ci incontrammo” e aveva preso parte a numerose serie tv, come “The Middle”, “Criminal Intent” o “Grey’s Anatomy”. L’attrice britannica Karina Huff è scomparsa il 18 aprile, il pubblico italiana la conosceva per un cult del cinepanettone: “Vacanze di Natale” ma anche per “Sapore di mare”, entrambi diretti da Carlo Vanzina. Aveva recitato in “Animali metropolitani” di “Steno” e “Voci dal profondo” di Lucio Fulci. Più celebre per il suo lavoro in ambito musicale, non può essere trascurato il grande Prince, che ci lasciava il 21 aprile, a soli 57 anni. “Purple Rain” usciva nel 1984 ed è stato uno dei suoi brani più celebri dal quale era nato poi anche il film. L’artista aveva dato il suo contributo al mondo del cinema anche come compositore per “Batman” di Tim Burton.
Il mondo del teatro italiano ha subito una grande perdita anche il 28 maggio, quando ci ha lasciati Giorgio Albertazzi. Aveva recitato ne “L’amleto” diretto da Franco Zeffirelli, aveva debuttato al cinema con “Lorenzaccio” nel 1951, aveva recitato per Luchino Visconti, Alan Resnais, Giacomo Vaccari. Nel corso della sua lunga carriera, ricca di successi, aveva recitato nei più grandi teatri italiani, dalla Scala di Milano alla Fenice di Venezia, diventando uno degli attori-simbolo del teatro. Ha lasciato tutti sconvolti la scomparsa del giovanissimo Anton Yelchin, aveva solo 27 anni e una carriera promettente davanti quando, lo scorso 19 giugno, ha perso la vita in un incidente stradale. Era diventato famoso per aver recitato in “Star Trek” nel 2009, l’attore russo aveva iniziato la sua carriera nel mondo del cinema nel 2000, i suoi ultimi lavori sono stati “Star Trek Beyond” e “Porto”. Il 27 giugno è stata un’altra giornata che ha segnato una grande perdita per il mondo dello spettacolo italiano con la scomparsa di Bud Spencer. Al secolo Carlo Pedersoli, l’ex nuotatore è diventato un simbolo del cinema italiano in coppia con Terence Hill, aveva iniziato la sua carriera come Bud Spencer in “Dio perdona… io no!”, continuando con film celebri come “I quattro dell’Ave Maria”, “Lo chiamavano Trinità”, “…Altrimenti ci arrabbiamo!” e “Anche gli angeli mangiano fagioli”.
Il 30 luglio abbiamo perso anche la grande Anna Marchesini: l’attrice comica era diventata famosa in tv grazie al Trio formato insieme a Massimo Lopez e Tullio Solenghi. Dopo lo scioglimento aveva proseguito la sua carriera teatrale come solista e ha pubblicato anche diversi libri. Era a tempo affetta da artrite reumatoide ma fino alla fine aveva dimostrato tutta la sua energia e la sua grande ed esemplare voglia di vivere. Il 29 agosto ci ha lasciati Gene Wilder, il celebre Willy Wonka ma anche il fantastico dottore di “Frankenstein Junior”. Le sue collaborazioni con il regista Mel Brooks gli hanno portato molta fortuna, la sua ultima apparizione cinematografica risale al 1991 in “Non dirmelo… non ci credo” di Maurice Phillips.
Il mondo del teatro italiano ha subito un’altra grande perdita con la scomparsa di Dario Fo, l’attore premio Nobel per la letteratura se n’è andato il 13 ottobre. Celebre in tutto il mondo, nel 1954 aveva sposato Franca Rame, il suo grande amore, a teatro era celebre anche per il suo grammelot, ovvero la capacità di recitare anche dando vita a frasi prive di senso, una delle sue opere più celebri in tal senso è “Mistero Buffo”. Pochi giorni dopo, il 26 ottobre, se ne andava Luciano Rispoli, una figura importantissima per la storia della televisione italiana. Dopo aver iniziato la sua carriera in radio, aveva iniziato a ideare programmi per la tv negli anni Settanta, conducendone alcuni come “Il vostro spettacolo” e “Il signor Bonalettura”. Gli amanti della serie “Il trono di spade” hanno conosciuto Peter Vaughan nel ruolo di Aemon Targaryen, l’attore britannico aveva recitato in passato in film importanti come “Cane di paglia”, “Brazil”, “I banditi del tempo” e “I miserabili”.
Arriviamo alla fine di questo orribile 2016 che lo scorso 13 dicembre si è portato via Alan Thicke, volto celebre di “Genitori in blue jeans” che negli ultimi anni era apparso anche in “How I met your mother”, “Scream Queens” e “Grandfathered”. Zsa Zsa Gabor è scomparsa lo scorso 18 dicembre all’età di 99 anni, nel corso della sua carriera aveva lavorato con registi del calibro di Orson Welles e Vincente Minnelli. Dall’Ungheria agli Stati Uniti, con la sua bellezza aveva conquistato il cinema ma era spesso al centro dell’attenzione per la sua vita sentimentale piuttosto movimentata, la Gabor era famosa infatti per i numerosi mariti che aveva avuto, ben 9. Il 27 dicembre, due giorni dopo la scomparsa del cantante George Michael, a seguito di un attacco cardiaco avuto durante un volo verso Los Angeles e a soli 60 anni, se n’è andata l’attrice Carrie Fisher, memorabile nel ruolo della principessa Leila di “Star Wars“. Il giorno successivo la madre, la celebre attrice Debbie Reynolds, è scomparsa a seguito di un ictus. Anche la sua carriera è rientrata nell’epoca d’oro di Hollywood, in molti la ricordano per “Singin’ in the rain” e, più recentemente per aver partecipato alla serie cult “Will & Grace”.