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Il caso Harvey Weinstein: aumentano le vittime e le accuse

È uno scandalo incredibile quello che ha travolto Harvey Weinstein e l’intero star system di Hollywood: a parlare sono altre attrici, tra cui Angelina Jolie.

L’inchiesta del New Yorker fa emergere 30 anni di abusi da parte del produttore Harvey Wesintein, tenuti nascosti o insabbiati, nel polverone ci sono molti altri attori. Le accuse arrivano da moltissime attrici, a partire da Ashley Judd e Rose McGowan. Nei primi giorni dopo lo scandalo ancora molti personaggi di Hollywood non avevano commentato l’accaduto e la cosa aveva fatto sorgere qualche domanda. In molti, tra l’altro, si aspettavano una dichiarazione da parte di Meryl Streep, arrivata in seguito, che aveva un rapporto molto stretto col produttore. Emergono sempre più dettagli e sempre più inquietanti, Harvey Wesintein per tre decenni ha abusato di molte donne sfruttando il suo potere nel mondo del cinema, adesso il suo non è l’unico nome coinvolto, perché molti personaggi hanno preferito tacere e non tutelare le vittime. Tra queste c’è Asia Argento, l’attrice ha dichiarato di aver avuto un rapporto orale non consensuale con Harvey Weinstein e di non aver denunciato il fatto perché temeva per la sua carriera. Il suo attuale compagno, lo chef star della tv Anthony Bourdain, è intervenuto su Twitter per prendersela con tutti gli uomini che non hanno creduto alle accuse delle vittime e quelli che non hanno parlato per tutto questo tempo.

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Asia Argento, Gwyneth Paltrow e Angelina Jolie

All’epoca dei fatti Gwyneth Paltrow aveva 22 anni ed era stata scritturata per “Emma”, film prodotto dalla Miramax, che all’epoca Weinstein gestiva col fratello, Bob. Fabrizio Lombardo, ex dirigente della casa produttrice, è finito al centro delle accuse di Bourdain con l’avvocato Lisa Bloom, Matt Damon e Russell Crowe. Come è successo nella maggior parte degli altri casi, anche la Paltrow ha incontrato Harvey Weinstein per lavoro. L’appuntamento era in hotel, ma l’attrice ha poi scoperto che ci sarebbero stati solo lei e Weinstein e che si sarebbero visti nella sua stanza. Ashley Judd ha raccontato più o meno lo stesso episodio: Harvey Weinstein portava le ragazze in camera e poi chiedeva loro dei massaggi o si faceva trovare nudo. Gwyneth Paltrow riuscì a scappare, raccontò quello che era successo a Brad Pitt, che all’epoca era il suo fidanzato. L’attore intimò a Weinstein di non provare mai più a toccarla, successivamente il produttore e la Paltrow lavorarono insieme, lei ha deciso di raccontarlo solo adesso e sostiene che allora temeva per il suo futuro.

Siamo in un’epoca in cui le donne devono mandare un chiaro messaggio e dire che tutto questo è finito. Questo modo di trattare le donne finisce adesso.

Molte altre donne sono state minacciate, ad altre sono stati offerti dei soldi, vista l’influenza che Weinstein ha sempre avuto a Hollywood, è riuscito a mantenere il segreto per tutti questi anni. La richiesta dei massaggi è stata raccontata da Asia Argento nel suo film “Scarlet diva“, ma sarebbe stato impossibile cogliere il riferimento. Angelina Jolie ha raccontato di essere stata molestata intorno alla fine degli anni Novanta, ai tempi di “Scherzi del cuore”. Anche in quel caso, l’episodio ebbe luogo in una camera d’albergo:

Ho avuto una brutta esperienza con Harvey Weinstein da giovane, per questo smisi di lavorare con lui e consigliai altri a non farlo.

Purtroppo l’elenco si dilunga oltre, tra i nomi noti compaiono quello di Rosanna Arquette (Pulp Fiction), Judith Godrèche e Ambra Gutierrez, che riuscì a registrare un inquietante audio per incastrare Weinstein (ora di dominio pubblico). Tornando a “Scarlet Diva“, Asia Argento ha raccontato che Harvey Weinstein aveva colto il riferimento, inizialmente trovò la cosa divertente ma poi si scusò con l’attrice. La Argento su Twitter ha pubblicato la scena incriminata, in cui si vede appunto una giovane attrice che viene importunata da un produttore che le chiede un massaggio.


La situazione attuale

Harvey Weinstein e otto persone del consiglio di amministrazione sono state licenziate con effetto immediato dalla società di produzione. Nei giorni scorsi Weinstein si era scusato pubblicamente, ammettendo di essere colpevole, probabilmente nella speranza di ottenere una pena inferiore dopo il processo. Georgina Chapman, moglie e madre dei suoi figli, ha scelto di prendere le distanze da Weinstein. La cosa peggiore, oltre a ciò che lui ha commesso, è che molte persone che hanno lavorato per lui hanno preferito assecondarlo e coprirlo. Un’altra cosa che non è passata inosservata, come abbiamo già detto, è che molti personaggi non si sono esposti nei primi giorni. Meryl Streep era forse quella che tutti hanno atteso di più, sia per il modo in cui si batte per i diritti delle donne e la parità di trattamento delle attrici a Hollywood, sia per il rapporto che aveva con il produttore. Ritirando il Golden Globe come migliore attrice per “The Iron Lady” nel 2012, aveva parlato del produttore chiamandolo “dio”. Nel suo comunicato ha definito il comportamento di Harvey Weinstein “aberrante e inaccettabile” ma ha detto anche che con lei è sempre stato rispettoso. Tra le attrici che si sono schierate contro il produttore ci sono Judi Dench, Lena Dunham, Glenn Close e Kate Winslet. Tra gli uomini ci sono Kevin Smith, Judd Apatow, George Clooney e Mark Ruffalo.

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Matt Damon e Russell Crowe

Va diversamente per Matt Damon e Russell Crowe, che sono accusati di aver insabbiato il caso. Secondo la giornalista Sharon Waxman i due attori avrebbero fatto il possibile per aiutare Harvey Weinstein a nascondere i suoi misfatti. La giornalista, fondatrice di The Wrap, fa risalire la vicenda al 2004, quando lavorava per il New York Times. Stava conducendo un’inchiesta su Fabrizio Lombardo, allora a capo della Miramax, che più che occuparsi di cinema si occupava di accontentare le richieste di Weinstein, almeno stando a quanto riferisce la Waxman:

Avevo anche rintracciato una donna a Londra che fu pagata dopo un incontro sessuale non voluto con Weinstein. Aveva paura di parlare perché aveva firmato un accordo di riservatezza.

Asia Argento conferma quanto è stato detto su Lombardo:

Il racconto della giornalista sostiene che le parti salienti della sua inchiesta furono poi eliminate dopo aver ricevuto una telefonata da parte di Matt Damon e Russell Crowe. I due attori all’epoca avevano lavorato con Harvey Weinstein rispettivamente per “Will Hunting – Genio ribelle” e Il talento di Mr. Ripley” e “Master and Commander”. In questo caso, però, è arrivata una smentita ufficiale da parte del New York Times:

I due top editor di allora, Bill Keller e Jill Abramson, non ricordano di aver subito alcuna pressione riguardo la storia della signorina Waxman. Il suo editor diretto, Jonathan Landman, sostiene che semplicemente lei non aveva la storia. […] Sono sicuro che la signorina Waxman credeva di avere una storia, ma se leggi la sua stessa descrizione, lei non aveva nulla di nemmeno paragonabile alla storia che abbiamo pubblicato la scorsa settimana. Lei aveva solo una dichiarazione – non registrata – da parte di una donna.

L’inchiesta su Harvey Weinstein è stata condotta da Jodi Kantor, Megan Twohey e Rachel Abrams per il New York Times e da Ronan Farrow per il New Yorker. Pare che molti dettagli non siano stati ancora rivelati, al momento sono almeno 21 le donne che accusano il produttore, gli avvocati di Weinstein continuano a negare che abbia avuto rapporti non consensuali. L’inchiesta racconta delle prime testimonianze nel 1984, la vittima è Tomi-Ann Roberts. All’epoca era al primo anno di college, con la promessa di un ruolo in un film Weinstein la portò in una camera d’albergo, lì si fece trovare nudo nella vasca da bagno, chiedendole di togliersi i vestiti.

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