Il caso Weinstein continua a far discutere, adesso un altro personaggio del mondo dello spettacolo italiano ne parla, si tratta di Roberto Faenza.
Intanto Asia Argento ha deciso di lasciare per un po’ l’Italia, dopo essere stata giudicata in tutti i modi possibili a seguito della sua denuncia. La discussione non si è mai fermata, intervistata a #cartabianca l’attrice ha spiegato ancora una volta che in passato aveva parlato delle molestie subite ma nessuno l’ha aiutata. Asia Argento ha denunciato l’episodio di Harvey Weinstein anche tramite il suo film “Scarlet Diva” e ha parlato con vari giornalisti, che però hanno preferito tacere. Che ci sia stata omertà intorno a Weinstein è ormai chiaro, lo ha confermato anche lo sceneggiatore Scott Rosenberg: “Tutti sapevamo, siamo tutti colpevoli“. Rosenberg ha detto ciò che in molti hanno preferito nascondere, ovvero che il potere di Weinstein ha fatto comodo a molti per le loro carriere. Per questo motivo sono state nascoste tutte le molestie e i suoi abusi. Adesso che il vento è cambiato e che Harvey Weinstein non ha più il potere di prima, il caso è tornato a galla dopo essere stato a lungo taciuto e insabbiato. Secondo alcuni i motivi sono anche politici: il produttore ha finanziato sempre il Partito Democratico, ora che alla Presidenza c’è Donald Trump le cose vanno diversamente. Inoltre c’è chi sostiene che il produttore possa fungere da capro espiatorio per coprire le molestie commesse dallo stesso Trump. Anche quelle non sono un segreto eppure non sono bastate per evitare la sua elezione. Capiamoci bene, Weinstein è colpevole ma ce ne sono tantissimi di colpevoli, a Hollywood e non solo, che potranno nascondersi dietro il caos mediatico che si sta riversando sul singolo.
Il regista Roberto Faenza ha confermato a Il Fatto Quotidiano che si sapeva che Weinstein fosse così ma ha anche confermato quanto già detto da Rosenberg, a qualcuno ha fatto comodo:
Ce ne sono anche altre, almeno una decina tra le attrici italiane che sono state a letto con lui per avere una particina in un suo film. Il che significa che tutti sapevano. […] A me colpisce anche l’omertà di questo sistema di hollywoodiano fatto di un opportunismo raccapricciante. Finché Harvey ha fatto comodo nessuno ha parlato.
Roberto Faenza ha anche commentato il caso di Asia Argento. Dopo aver parlato delle molestie subite da Weinstein, l’attrice ha raccontato di averne subite in altri due casi da parte di registi e produttori italiani. Come ha spiegato a #cartabianca, la Argento non ha denunciato, “c’è la prescrizione in Italia” ha detto “e ormai non avrebbe più senso, sono passati più di vent’anni”. Faenza non è d’accordo e come lui in molti hanno chiesto di far sapere di chi si tratta:
Quando si lancia un’accusa del genere dovresti fare anche il nome. Trovo grave in questo caso l’omertà dell’ambiente. È come se si svegliasse Biancaneve e scoprisse che uno dei nani era un delinquente. Ma dov’erano tutti?
Qualcuno ha ipotizzato che si potesse trattare del regista Michele Placido che, in mezzo a tutto questo caos, ha dovuto smentire le accuse tramite il suo assistente, Vincenzo Bonomo:
Il maestro Placido non ritiene di rilasciare nessuna dichiarazione riguardo ai fatti di cui si fa menzione perché la persona di cui si parla non è lui. Il maestro non avrebbe di che rispondere perché totalmente estraneo alla situazione menzionata. E ci permettiamo di aggiungere che oltretutto ci dispiace per la persona che ha citato questa situazione.
Dopo questo episodio Asia Argento è intervenuta scrivendo:
Non ho in alcun modo fatto il nome dell’autore del gesto né tantomeno ho indicato elementi per identificarlo. Pertanto, chiunque pretenda di conoscerlo, scrivendone qui o altrove il presunto nome, se ne assume per intero e personalmente la responsabilità.