Fabrizio Corona rischia fino a dieci anni di carcere per la vicenda Vallettopoli ma sua madre, Gabriella Corona, è molto preoccupata per lui, ed ha dichiarato che suo figlio ha problemi psichiatrici e sarebbe bene che evitasse di stare dietro le sbarre, per non peggiorare la sua condizione.
La rivelazione shock arriva direttamente dalla madre del re dei paparazzi, rilasciata per Gente, che sarà in edicola da domani. La donna parla dei problemi di Fabrizio Corona, nati proprio in carcere:
Dietro le sbarre è uscito di senno e ha ceduto a pessime compagnie che poi lo hanno trascinato in un vortice di reati. Ricordo bene che gli mandai uno psichiatra in prigione: quel medico disse da subito che mio figlio aveva una patologia ben importante.
Gabriella Corona ha spiegato chiaramente la patologia che affligge il figlio:
Il suo disturbo, mi ha spiegato lo psichiatra, si chiama depressione monopolare: nel cervello di Fabrizio mancano alcune sostanze che ora sta assumendo con le medicine, sostanze che riequilibrano i neurotrasmettori e anche gli ormoni. È un percorso che sta seguendo e che mi sembra che funzioni: ma se torna in carcere cosa facciamo? Ripiombiamo nell’incubo, nel terrore, in un ambiente che per la sua psiche, come per quella di chiunque non sia un vero delinquente, è troppo traumatizzante. Io sono sconvolta, non riesco nemmeno a sapere da mio figlio quanti anni esattamente rischia di fare. Non vuole che parli con il suo avvocato, mi ripete stai serena. Al carcere invece penso notte e giorno. Non posso dimenticare la prima volta che andai a trovarlo in prigione: per me fu un trauma, ero scioccata, mi sentivo umiliata nel profondo, per lui e per me. Ma quella volta terribile furono mesi, non anni come ci aspettiamo invece adesso. Se Fabrizio finisse in prigione per molto tempo, ne morirei. Pensare di sopravvivere senza di lui adesso mi è impossibile.
La donna, che ha 60 anni, difende a spada tratta Fabrizio Corona, dicendo che dieci anni per quello che ha commesso sono una condanna eccessiva:
Non condannatelo come fosse un assassino: dieci anni, in Italia, non li prendono nemmeno quelli.