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5 film da vedere per omaggiare Mary Shelley a 170 anni dalla morte

Per alcuni è considerata la madre della fantascienza moderna e senza di lei non esisterebbe la mostruosa creatura di Frankenstein. La londinese Mary Shelley moriva il 1° febbraio 1851, nella sua casa di Londra, a causa di un tumore al cervello. Considerata l’epoca in cui è vissuta, la Shelley è stata una figura femminile di enorme importanza. Nel 1816, appena diciannovenne, convolò a nozze con il poeta Percy Shelley, con il quale girò a lungo l’Europa. La tragica scomparsa del marito, morto annegato, costrinse Mary Shelley a tornare a Londra nel 1822, a pochi anni di distanza dall’uscita di “Frankenstein o il Prometeo moderno” (che fu pubblicato nel 1818).

La scrittrice continuò a mantenersi grazie alle sue opere, portando avanti la sua vocazione. Quella delle vicende del Dr. Frankenstein rimane la sua opera più celebre, importante al punto tale da andare ad influenzare tutta la letteratura a venire. A quanto pare, fu un incubo la fonte di ispirazione di Mary Shelley: nel 1816, l’anno senza estate, lei, il marito ed altri scrittori, George Byron e John Polidori, vissero per qualche mese a Ginevra, divertendosi a scrivere racconti dell’orrore. Quello che sembrava un gioco nato per puro divertimento diede vita anche a un altro celebre personaggio, il vampiro protagonista del romanzo di Polidori da cui in seguito Bram Stoker sviluppò il suo Dracula.


Immagini da Frankenweenie

5 film ispirati alla vita e alle opere di Mary Shelley

Mary Shelley – Un amore immortale

Dopo un’infinità di film sul Dr. Frankenstein e la sua creatura, finalmente un film dedicato anche all’autrice dell’opera. Il film è uscito nel 2017, diretto da Haifaa al-Mansour, con protagonista Elle Fanning nel ruolo della scrittrice. La trama si sofferma principalmente sull’amore con il poeta Percy Shelley, già sposato e padre di una bambina al momento del loro incontro, senza tralasciare però un trauma che ha segnato la vita di Mary, la scomparsa della madre a pochi giorni dalla sua nascita.

Frankenstein (1931)

Il film più celebre sulla storia della Creatura è uscito nel 1931, prodotto dalla Universal e diretto da James Whale. Ormai, nell’immaginario collettivo, il personaggio ha il volto di Boris Karloff e si distingue per alcuni dettagli aggiunti nella trasposizione cinematografica, non presenti nel libro. Il film è tutt’ora considerato uno dei primi horror e uno dei più importanti della storia del cinema. Alla pari dell’opera letteraria da cui ha preso vita, ha avuto un impatto incredibile sulla cultura di massa.

La moglie di Frankenstein

Uscito nel 1935 e diretto da James Whale, “La moglie di Frankenstein” ebbe un successo clamoroso e conta tutt’oggi moltissimi fan in tutto il mondo.  Si tratta del sequel del film uscito nel 1931, che segna il ritorno di Karloff, affiancato da Elsa Lanchester, che veste i panni della moglie di Frankenstein e di Mary Shelley. In questo film, viene mostrato il lato più “umano” della creatura e nonostante la censura e le percezioni dell’epoca, fu lodato dalla critica e amato dal pubblico.

Frankenweenie

Come abbiamo detto, l’impatto dell’opera di Mary Shelley è stato incredibile ed ha influenzato il cinema e, di conseguenza, gli amanti dell’orrore e della fantascienza. Tra questi c’è stato anche Tim Burton, che ha debuttato con il cortometraggio nel 1984 per poi trasformarlo del delizioso film uscito nel 2012 in cui il piccolo Victor Frankenstein, attraverso i suoi esperimenti pazzi, ridà vita al suo amato cagnolino Sparky. Nel film, tra le altre tantissime cose, c’è anche un omaggio a “La moglie di Frankenstein”. Il corto del 1984 è rimasto a lungo un prodotto di nicchia e allora non piacque affatto alla Disney, che licenziò Tim Burton per aver sprecato le risorse della compagnia, che ha poi cambiato idea sul regista.

Frankenstein Jr.

Celebre praticamente quanto il “Frankenstein” del 1931, “Frankenstein Jr.” è la parodia-capolavoro che Mel Brooks ha diretto nel 1974. Il film, in bianco e nero, è un vero e proprio cult che è impossibile non aver visto almeno una volta nella vita. Fosse anche solo per gli sketch di Marty Feldman nei panni di Igor che, ricordatelo, si pronuncia “Aigor”.

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