Se qualcuno ha avuto qualche dubbio sulla somiglianza tra Lady Diana e Kristen Stewart, che la interpreterà in “Spencer”, ecco la prova definitiva. In questi giorni è stata diffusa, infatti, un’immagine dal set del film, in cui Kristen Stewart assomiglia in modo impressionante alla compianta Lady Diana. Nella foto indossa un cappotto in tweed rosso di Chanel, molto simile a quello indossato dalla principessa Diana in un’immagine simile.
La vita di Lady Diana ha sempre destato molta curiosità ed è stata anche frutto di numerose speculazioni. In “Spencer”, ambientato negli anni Novanta, verrà raccontato il rapporto ormai al capolinea tra la principessa e il principe Carlo. Si focalizzerà in particolare su un weekend, quello in cui Lady Diana decise di voler lasciare il marito durante le vacanze di Natale nella tenuta di Sandringham. La figura della principessa è sempre stata sotto i riflettori, al centro di discussioni, polemiche, gossip e misteri. Kristen Stewart si trova ad interpretare un ruolo molto particolare, già accompagnato dalle polemiche non appena si è saputo che sarebbe stata lei ad interpretarlo. Il problema? Non è inglese.
Il film è diretto da Pablo Larraín e dovrebbe arrivare nelle sale USA nel 2022. La sceneggiatura è opera di Steven Knight, già noto al grande pubblico in quanto creatore di Peaky Blinders, acclamata serie che si chiuderà con la sesta stagione. Proprio Larraìn, sul nascere delle polemiche riguardanti il casting di Stewart, aveva motivato così la sua scelta a Deadline:
Kristen può essere molte cose, e può essere molto misteriosa e molto fragile e in definitiva anche molto forte, che è ciò di cui abbiamo bisogno. La combinazione di quegli elementi mi ha fatto pensare a lei.
Il regista cileno ha debuttato sul grande schermo con “Fuga” nel 2005 e si è fatto conoscere dal pubblico internazionale con “Tony Manero”, uscito nel 2007 e presentato a Cannes. Nel corso della sua carriera ha trattato diverse tematiche, come la situazione politica cilena, ma ha concentrato la sua attenzione anche su diverse figure, raccontandone le vite, come fatto in “Neruda” e “Jackie”.