È indubbio che il fenomeno Britney Spears, dopo l’esplosione del movimento #freebritney, abbia suscitato molto scalpore, attirando l’attenzione dei media. Il New York Times ha raccontato cos’è successo, spiegando la situazione in cui si trova ora la cantante, in “Framing Britney Spears”. Il documentario ripercorre le tappe salienti della carriera di Britney Spears, iniziata quando era una bambina, fino ad arrivare alla spinosa questione della custodia legale del padre, Jamie Spears. Dopo l’uscita del documentario, si è parlato moltissimo della vicenda e si è smosso qualcosa anche dal punto di vista legale. La situazione, ora, sembra volgere a favore di Britney – che ha lasciato un messaggio non troppo diretto dopo l’uscita del documentario. Ci vorrà dal tempo, ma non è detto che non possa liberarsi definitivamente della figura del padre. Come emerge dal documentario, ma non solo, Jamie Spears avrebbe approfittato del successo della figlia per guadagnare, controllando ogni aspetto della sua vita.
Insieme ai primi passi avanti in tribunale, sono arrivate anche le scuse di Justin Timberlake. L’ex fidanzato di Britney Spears è stato accusato di aver contribuito al suo tracollo. Il cantante si è scusato pubblicamente, sia con lei che con Janet Jackson, dichiarando di voler cambiare il suo modo di agire e di pensare, cercando di non commettere gli stessi errori. I tempi sono cambiati e la sensibilità nei confronti di molte tematiche è (fortunatamente) diversa. Sulla scia del successo e del dibattito che si è scatenato attorno a “Framing Britney Spears”, però, Bloomberg ha annunciato che anche Netflix è pronta a lanciare un documentario sulla cantante. A dirigerlo dovrebbe esserci Erin Lee e, visto il tempismo con cui arriva la notizia, sembra che ci sia tutta l’intenzione di battere il ferro finché è caldo, come si suol dire. Una delle parti più dolorose di “Framing Britney Spears” riguarda proprio l’accanimento mediatico che in passato c’è stato nei suoi confronti. Allora con toni accusatori e pregiudizi, oggi sta accadendo la stessa cosa, ma stavolta in nome della difesa della popstar che, nel suo messaggio, ha detto di volersi prendere il tempo necessario “per imparare ad essere una persona normale”. E allora cos’è cambiato davvero, rispetto al 2008?