Il cibo, si sa, può diventare il peggior nemico per le star, giacché esse sono spesso tenute ad apparire in ogni occasione in una forma smagliante. Ciò accade in particolare nel mondo della musica, dove di frequente le case discografiche curano in maniera maniacale l’immagine dell’artista per vendere di più i suoi dischi. Proprio questo è ciò che è accaduto a Christina Aguilera all’inizio della sua carriera. La cantante, infatti, ha accusato la sua casa discografica di averle imposto un’immagine che non le apparteneva.
Christina Aguilera | © Alberto E. Rodriguez / Getty ImagesDurante la promozione del mio album Stripped, nel 2002, mi ero stancata di essere la tipica ragazza magra e bianca. Sono ecuadoriana ma le persone si sentivano più tranquille vedendomi come una bianca magrolina e con gli occhi blu. La volta successiva che mi videro i tipi della mia casa discografica ero più pesante, più scura e piena di piercing.
Questa cosa, come racconta Christina Aguilera, non è stata presa affatto bene dai dirigenti, che quasi arrivarono a ricattarla.
Quando la mia etichetta mi ha rivista dopo il tour, avevo preso sette chili. Non è stata una cosa facile da digerire per loro. Hanno convocato una riunione d’emergenza per capire se ci sarebbero state ripercussioni. Mi dissero che non avrei venduto biglietti se fossi ingrassata, che questo avrebbe influito sulla vita di tante persone che lavoravano con me. Ero giovane, ho perso peso in fretta, in tempo per il tour di Back to Basics.
A dieci anni di distanza, però, la ragazza non solo ha accettato le sue nuove forme, di cui non ha alcuna intenzione di liberarsi, ma addirittura ha trovato la forza di ribellarsi, in vista dell’uscita di Lotus, il suo nuovo album.
Gli ho detto “Sono una ragazza grassa, fatevene una ragione!”. A volte hanno bisogno che gli si ricordi che non gli appartengo. È il mio corpo e non può mettere a rischio i guadagni di nessuno. Non è più in discussione in quel modo.
E noi non possiamo che essere d’accordo con lei.