Ruby Rubacuori riparte da zero e non vuole più essere chiamata così: Karima El Mahroug, questo il nome della ragazza marocchina coinvolta nel processo che, peraltro, porta il suo nome e che vede Silvio Berlusconi imputato per concussione e prostituzione minorile.
La ragazza ieri sera è stata ospite a “Servizio Pubblico” di Michele Santoro, ha parlato ancora una volta dei festini di Arcore, ribadendo di non aver avuto rapporti sessuali con Berlusconi ed ha spiegato anche di essere stata aiutata da lui, perciò gli vuole bene e lo considera una persona generosa. Ma adesso che è mamma, se dovesse pensare di mandare sua figlia ai festini di Arcore, non lo farebbe. Per quanto riguarda il processo, è pronta a parlare davanti al giudice:
Karima El Mahroug | © Christian Ort / Getty ImagesSono io il fulcro di questo processo e dovrebbero chiamare me. Non vedo l’ora che mi chiamino e quando mi chiameranno ci andrò.
Questo ritorno in tv potrebbe far parte del progetto di rinnovamento di immagine, curato dallo “spin doctor” Fabrizio Corona. Come annuncia il sito Social Channel, infatti, l’ex Ruby vuole essere riconosciuta per la sua nuova vita e quindi ha realizzato un servizio fotografico per Silvian Heach che, contrariamente a quanto si possa pensare, di osè non ha davvero nulla.
Dal sito leggiamo:
Attraverso questa campagna abbiamo voluto dare l’opportunità a Ruby di apparire in tutta la sua semplicità ed essenza, come una normale ragazza di vent’anni, dando così il via ad un processo di riabilitazione mediatica di cui Karima ha un forte bisogno. Con gli abiti scelti per gli scatti abbiamo cercato di adattare Ruby alle tendenze del brand, evitando di mettere in risalto le sue doti fisiche ma curando nei minimi dettagli la limpidezza e la spontaneità che le appartengono.
Ma basterà un cambio di immagine a stravolgere la sua intera vita, considerando che il processo è ancora in corso? Peraltro sono attesi testimoni vip, tra cui George Clooney ed Elisabetta Canalis che però a quanto pare non si presenteranno, mentre dovrebbe esserci Barbara D’Urso.