La scorsa notte nei pressi di Frosinone l’auto su cui viaggiava Vittorio Sgarbi e il suo autista è stata vittima di un grave incidente. Secondo le prime ricostruzioni la Mercedes del critico d’arte avrebbe sbandato e sarebbe uscita fuori strada per evitare un pneumatico caduto da un camion. Il mezzo avrebbe sfondato il guardrail e sarebbe finito in uno stradone contro un muretto. A raccontare l’accaduto è lo stesso Sgarbi che soccorso da un’automobilista di passaggio è stato portato all’ospedale di Frosinone dove ha riportato una frattura ad un braccio e un primo stato confusionale. Meno fortunato l’autista della macchina Antonio La Grassa, di 31 anni, che si trova in coma farmacologico: ha subìto un forte trauma toracico e nella notte è stato trasferito all’Umberto I di Roma.
Nonostante i consigli dei medici Sgarbi ha lasciato l’ospedale nelle prime ore del mattino e ha raggiunto la sua abitazione romana per riposarsi e seguire più da vicino le condizioni del suo autista. Ai microfoni di SkyTg24 ha raccontato di aver visto del sangue dalla sua bocca e poi aggiunto:
E’ stato un incidente misterioso, ho capito quello che stava accadendo mentre volavo. Ho perso le scarpe. Abbiamo buttato giù 20 metri di guardrail, poi abbiamo battuto contro un muro. Siamo precipitati in una specie di voragine che io non ho però individuato perché avevo perso gli occhiali. Siamo finiti in un luogo che non ho riconosciuto subito… una strada, una palazzina. In quel momento ho pensato che senza occhiali, senza telefono e senza scarpe sarei rimasto lì due giorni. Dopo pochi minuti invece il destino ha voluto che arrivasse una macchina che ci ha soccorso. E’ arrivata subito l’ambulanza, sono stati efficientissimi.
Vittorio Sgarbi
Queste le prime parole del critco che sembra essere rimasto veramente turbato dall’incidente. Sgarbi ha parlato anche del suo collaboratore:
La Grassa ho tentato di sollevarlo per impedire che si soffocasse con il suo sangue perché gli usciva il sangue dalla bocca. Per un po’ ci sono riuscito, poi i vigili del fuoco lo hanno estratto dai grovigli dell’automobile e lo hanno portato all’ospedale di Frosinone dove non avevano però i mezzi adatti per intervenire e dunque l’hanno trasferito all’Umberto I di Roma. Io spero davvero che possa resistere e che venga curato come dev’essere perché ha avuto un ematoma, un’emorragia del quale ancora non hanno individuato l’origine. Ora è in coma farmacologico.
Il politico ci ha tenuto a ringraziare pubblicamente chi gli ha prestato immediato soccorso:
Senza quella macchina che ci ha visti la situazione sarebbe stata veramente difficile. Io non vedevo niente, la strada era una stradella provinciale o comunale che non dava certo segno di essere molto frequentata. Io non avrei saputo come comunicare che eravamo lì perché il telefono mi si è rotto. La cosa più triste era essere scalzo su questa superficie bagnata che a me sembrava addirittura neve, o nevischio. Vedevo un bianco che senza occhiali non sapevo come definire.
Infine ha ribadito l’enorme spavento che ha provato, rinnovando i ringraziamenti a tutti coloro che l’hanno aiutato:
E’ stata una brutta avventura ma il soccorso è stato molto rapido ed efficiente. C’è un’Italia buona che viene fuori da questa vicenda, dove le persone possono trovare aiuto e assistenza senza aspettare ore come invece succede in altri casi. La mia notorietà stavolta mi permette di fare un elogio all’azione e alla bontà dell’atteggiamento e alla lucidità di tutti quelli che ci hanno aiutati e del medico del pronto soccorso.