Possono di certo essere definiti come la boy band più amata del momento. Gli One Direction, partiti dal talent show X Factor, hanno in breve tempo scalato le vette delle classifiche musicali di tutto il mondo e, così giovani, si sono già aggiudicati prestigiose copertine. Vivono costantemente sotto i riflettori, qualunque cosa facciano viene in un baleno data in pasto alla rete e riportata e commentata da milioni di fan che li idolatrano. Eppure, stando a quanto dicono le persone a loro vicine, i 5 non si sono montati la testa. A parlare è la loro ex guardia del corpo, anche lui famoso tra le fan e da loro ribattezzato come “Baldy” a causa della sua calvizie.
One Direction | © Frederick M. Brown / Getty ImagesVoglio molto bene ai ragazzi, siamo diventati amici. Per quanto si stiano godendo il successo, penso ne siano ancora un po’ stupiti. Ne parlano, di solito quando sono circondati da un mare di ragazzine che urlano. Loro sono ragazzi normali, molto gentili, generosi e di buone maniere.
Andy, questo il nome dell’uomo, racconta divertito alcuni aneddoti legati alla vita quotidiana degli One Direction, che, come dicevamo, è costantemente monitorata dalle fan.
Spesso si registrano nell’albergo e cominciano a telefonare a tutte le camere per scoprire qual è quella dei ragazzi. Una delle cose più pazze che ho visto sono state due ragazze in tacchi a spillo e vestitini neri che dicevano di voler usare la palestra nel quale si stavano allenando i ragazzi.
Ma non sono solo le ragazzine a fare cose folli per i loro beniamini. Spesso, infatti, entrano in scena anche agguerritissime madri.
Eravamo in ascensore a Fort Lauderdale, in Florida, e questa signora ha offerto alla band 1 milione di dollari per incontrare i suoi figli. Talvolta i genitori sono peggio delle fan. La signora non riusciva a capire il motivo per cui non potevano accettare l’offerta. I genitori benestanti farebbero di tutto per le proprie figlie. Tre anni fa non avresti pagato cinque sterline per incontrarli. È una cosa impressionante.
Potere della fama.
