Fabrizio Corona contro Gabriele Parpiglia: ha violato l’impegno di riservatezza

Sembravano grandi amici, ma anche le migliori amicizie possono finire, quando ci sono interessi più grandi di mezzo. Gabriele Parpiglia ha speso buone parole per Fabrizio Corona quando è stato incarcerato, ma per amor di scoop dopo si è beccato addirittura la diffida.

La comunicazione arriva direttamente dal sito Corona Channel, che lancia numerose frecciatine contro il giornalista di Chi, il quale pur di assicurarsi uno scoop, dopo essere andato a trovare in carcere l’amico (ormai ex) Corona, ha poi rivelato a mezzo stampa dei dettagli sulla sua vita in carcere. E’ stato proprio Parpiglia a comunicare il trasferimento dal carcere di Busto Arsizio a quello di Opera ma lo sappiamo, “Corona non perdona” e quindi il giornalista è stato diffidato.

Riportiamo qui di seguito alcuni passaggi dall’articolo (grammaticalmente non proprio impeccabile) che spiega l’accaduto e quella che sembra essere la fine di un’amicizia durata per molti anni.

Eppure, Gabriele Parpiglia, “gloriosa” firma di Chi e assiduo frequentatore del palazzo Mediaset, si è fatto sopraffare dal suo ego. Favorito dalla sua professione e dall’amicizia – o pseudo tale – che lo lega da anni a Fabrizio Corona, “Parpi”, così lo chiamava (eh già, lo chiamava…) Fabrizio, era riuscito a varcare il cancello della casa circondariale di Busto Arsizio per far visita al criminale più efferato che la storia d’Italia abbia mai conosciuto: il terribile Corona, appunto.

Il giornalista Gabriele Parpiglia, prima di poter procedere con il colloquio insieme a Fabrizio Corona, aveva firmato un impegno di riservatezza proprio per non divulgare le informazioni ottenute dallo stesso Corona durante la visita. Ma su Parpiglia ha prevalso la voglia di creare notizia… a meno che non ci sia di mezzo un ulteriore accordo. Conoscendo le strategie di Corona, non ci sarebbe da stupirsi se avesse trovato un modo ancora più originale per non farsi dimenticare, adesso che dovrà rimanere per un po’ dietro le sbarre. Ma, vista l’indignazione che trasuda dall’articolo, questa volta forse se l’è presa davvero.