E dopo la condanna di Silvio Berlusconi arriva anche quella per Emilio Fede e Lele Mora e Nicole Minetti. I giudici della quinta sezione penale del Tribunale di Milano hanno condannato nel processo “Ruby 2” gli imputati sopra citati a 7 anni per i primi e 5 anni alla seconda accontentando l’accusa che aveva chiesto 7 anni per favoreggiamento e induzione alla prostituzione anche minorile. Il contenuto della sentenza prevede nel dettaglio:
Lele Mora condannato per favoreggiamento e induzione alla prostituzione, anche minorile con il riconoscimeno delle attenuanti generiche. Emilio Fede condannato per favoreggiamento e induzione alla prostituzione delle ragazze maggiorenni mentre è stato assolto dall’induzione e dal favoreggiamento della prostituzione di Ruby. Gli è stato invece contestato il reato di favoreggiamento della prostituzione minorile. Nicole Minetti condannata per favoreggiamento alla prostituzione delle maggiorenni, assolta, per non aver commesso il fatto, per l’induzione alla prostituzione delle maggiorenni e assolta, per non aver commesso il fatto, per quanto riguarda il favoreggiamento e induzione alla prostituzione di Ruby. Il tribunale ha disposto inoltre l’interdizione perpetua dai pubblici uffici per Emilio Fede e Lele Mora imputati a Milano al processo sul caso Ruby. Interdizione per 5 anni dai pubblici uffici per la Minetti.
Fede-Minetti- Mora
Il “Ruby2” è iniziato il novembre del 2011 ed è strettamente legato a quello che ha condannato a sette anni di carcere l’ex premier Silvio Berlusconi per concussione e prostituzione minorile. La quinta sezione penale del Tribunale di Milano, collegio presieduto da Anna Maria Gatto,ha emesso la sentenza in questione confermando che i tre imputati sono strettamente legati ai reati imputati all’ex premier. La prima reazione di Emilio Fede prima della lettura della sentenza sul caso Ruby:
Comunque decida la corte ho dato mandato al mio legale di procedere per calunnia aggravata nei confronti di Chiara Danese, Ambra Battilana e Imane Fadil.
I legali di Nicole Minetti hanno, invece, riferito che la loro assistita è abbastanza soddisfatta delle decisioni dei giudice anche se pensa siano troppo eccessive.