Il Festival si sa, è bello perché è vario e nella quarta giornata si sono visti ancora “grandi” attori e pellicole di qualità. Ma c’erano anche attori giovanissimi e come in una una sorta di “staffetta generazionale” gli attori “datati” hanno visto sfilare giovani sbarbatelli in carriera. Infatti una singolare staffetta si è avuta tra Judi Dench e Dakota Fanning, entrambe impegnate con due film che faranno sicuramente tanta strada ai botteghini. La prima attrice, Judi Dench, quasi 80enne, sguardo forte e profondo, arriva a Venezia e la folla va in delirio.
Emozione pura, per la sua interpretazione del film drammatico e biografico “Philomena” tratto da una storia vera. Riceve grandi applausi sia dalla stampa che dai giurati.
Judi Dench racconta:
Philomena Lee è ancora in vita e non ha posto alcun paletto al film, né dato indicazioni. “L’ho incontrata prima di iniziare le riprese, è una persona estremamente divertente, ha 80 anni ma è incredibilmente vivace. Siamo andate subito molto d’accordo perché abbiamo un umorismo simile e questo ci ha permesso di instaurare un feeling. È una grande responsabilità prestare il volto per una storia che riguarda una persona ancora in vita. Quello che mi premeva di più era che la sceneggiatura le rendesse giustizia. La sua ingenuità e il suo senso di umorismo naïf sono fantastici, non li abbiamo esagerati nel film.
L’attrice è stata acclamata dalla folla del Lido e per tutta risposta Judi ha estratto dalla sua borsetta di perline un pennarello e giù a lasciare autografi per non deludere nessuno.
La seconda, Dakota Funning, che ricordiamo sicuramente tutti nella “Guerra dei mondi” e nella “Twilight Saga”, è arrivata sul red carpet insieme a Jesse Eisenberg che tutti abbiamo apprezzato in “The Social Network” di David Fincher, per la pellicola di “Night Moves” della regista Kelly Reichardt. Il film racconta di tre ambientalisti radicali (interpretati da Jesse Eisenberg, Dakota Fanning e Peter Sarsgaard) che decidono di far esplodere una diga per protesta.
Dakota Fanning | © Pascal Le Segretain / Getty ImagesLa regista Kelly Reichardt descrive Night Moves:
Il mio e’ un thriller sull’ambiguita’ dell”essere umano… non e’ un manuale sul terrorismo basta andare su internet per trovare tutte le informazioni su come mettere in atto un’azione del genere. Non celebriamo le glorie del terrorismo ambientale.
Dakota Funning afferma:
Avevo una conoscenza superficiale di questi interventi radicali da parte degli ambientalisti, durante le riprese ero piu’ consapevole… Il mio personaggio, Dena, e’ ingenua e naif, e decide di fare qualcosa piu’ grande di lei.
Anche Eisenberg, racconta il suo personaggio:
Josh non si esprime molto, seppellisce tutti i sentimenti, sopprime sempre la sua rabbia, ma questo lo portera’ a reagire in maniera estrema.
A chi le ha chiesto quale sia il suo metodo di recitazione Dakota ha risposto:
Di solito sto da sola insieme alla mia immaginazione, sogno ad occhi aperti. Il personaggio si rivela ai miei occhi quando inizio a recitare sul set.
Dakota Fanning è cresciuta, non lo possiamo negare! La piccola star è diventata una giovane donna padrona di se (anche le sue forme fanno capire che non è più una bambina).
La regista Reichardt parla dei due attori:
Loro sono straordinari, Jesse è arrivato prima delle riprese per stare un po’ di giorni nella fattoria per essere veritiero, è molto dedito al suo lavoro e scrupoloso, gli piace essere scrupoloso e capire i dettagli. Mentre Dakota rimane un vero mistero!Entra nel personaggio con un metodo tutto suo, delicato e fine che la porta ad essere a suo agio con l’interpretazione.
Una chicca: la Mostra del Cinema di Venezia celebra con un film documentario Tinto Brass. Nel cast anche Helen Mirren, Sir Ken Adam, Gigi Proietti, Franco Nero, Adriana Asti, Serena Grandi e molti altri. Il titolo del docufilm è “Istintobrass” realizzato dal regista Massimiliano Zanin, da Caterina Varzi e dallo stesso Brass.
Il documentario racconta un Brass inedito, degli anni della formazione a Parigi alla “Cine’mate’que Francaise” al fianco di Roberto Rossellini, ed altri giovani cineasti come Bresson, Godard, Truffaut, etc. Poi il ritorno in Italia e i primi capolavori come ”Chi lavora e’ perduto”, ”La vacanza”, ”L’urlo”, ”Col cuore in gola”. Un Tinto Brass politico, innovativo, un Tinto quasi dimenticato poiché collegato, nell’immaginario del pubblico, soprattutto al cinema erotico con “La Chiave” che ne ha decretato il successo fino ad arrivare all’oggi, al Brass personaggio mediatico ed eclettico.
A Serena grandi che vedendolo gli ha chiesto come stava, Tinto ha risposto:
Ho male alle ginocchia….