Michelle Bonev ha sollevato un polverone con l’intervista rilasciata a “Servizio Pubblico” in cui parla delle serate di Arcore vissute insieme a Silvio Berlusconi e del suo rapporto con Francesca Pascale.
Di quest’ultima qualche giorno fa aveva già parlato e raccontato della sua omosessualità, adesso la Pascale minaccia la querela e la richiesta di risarcimento danni, il PDL si scatena e accusa Michele Santoro. Michelle Bonev ha spiegato di aver voluto raccontare solo adesso tutti i fatti perché ha pagato per i suoi errori e vuole che tutta la verità venga a galla, qualche giorno fa sul suo blog aveva già rivelato di avere avuto una relazione con la Pascale, spiegando che tutti lo sanno ma nessuno ne vuole parlare.
Michelle Bonev racconta nuove verità su Silvio Berlusconi, che gettano nuova luce sull’ex premier e la sua relazione con la nuova compagna, la giovane Francesca Pascale. Giorni fa di lei la Bonev diceva:
Vanno sui giornali, dicono che sono una coppia, ma non è vero: Francesca Pascale è lesbica, io sono stata con lei, non una volta, avevamo un rapporto. E sai cosa? Lo sanno in tanti, ma nessuno parla.
A parlare dei gusti sessuali di Francesca Pascale era stato proprio Silvio Berlusconi durante le famose serate di Arcore:
Francesca è molto gelosa delle ragazze che sono intorno a me perché pensa che siano tutte zoccole, mignotte e poco di buono. Lei vorrebbe starmi vicino per proteggermi e vorremmo fare una cerchia di amiche “più vicine”, perbene… e lei ha detto che vorrebbe conoscerti. Francesca apparentemente diventerà la mia ragazza…” . Il giorno dopo mi presenta, a un pranzo a palazzo Grazioli, Francesca, che appena arriva mi dice: “Ah, ma come somigli alla mia insegnante!” Siamo veramente diventate molto amiche, come due sorelle. Silvio mi era molto grato che “la tenessi buona”, perché comunque a lui questa cosa intrigava…
La gelosia morbosa della Pascale non era gradita da Berlusconi che, allarmato, ne aveva parlato proprio con Michelle Bonev:
Appena siamo arrivate ad Arcore, Berlusconi mi ha detto: “Michelle, io non la amo. Lei vuole restare qui, io non la amo. Io non la voglio qui”. Al che, gli ho detto: “Silvio, ragiona, questa è una ragazza che non va con gli uomini e che comunque fa una certa “pulizia” intorno a te, ti può essere utile. Un mese dopo, il 16 luglio, sono arrivati alle mani.
Tra i due c’è stata una lite furibonda alla quale hanno assistito anche altre persone:
Il nostro rapporto si è sviluppato, io e Francesca siamo state insieme. È cominciato tutto dopo una festa con le altre ragazze che facevano chi lo spogliarello, chi ballava, chi si avvicinava a lui, Francesca era presente e piangeva perché Silvio non l’ascoltava.
Francesca Pascale pronta a querelare
Il rapporto tra le due si è interrotto ad aprile e la Bonev è diventata presto una presenza scomoda anche ad Arcore. Dopo aver fatto di tutto per produrre la sua fiction, concedendosi anche a Berlusconi, la Bonev ha capito che era stato tutto inutile e adesso ha deciso di parlare. L’intervista rilasciata a “Servizio Pubblico” ha fatto infuriare i membri del PDL e la stessa Francesca Pascale, che annuncia di voler chiedere un risarcimento di dieci milioni di euro che in caso di vittoria devolverà i beneficenza alle case famiglia di Napoli. L’avvocato Paola Rubini spiega in un comunicato:
Si sta ancora valutando se presentare una querela o citazione civile. Agiremo nei termini di legge. Al momento è ancora allo stato di ipotesi la quantificazione dei danni. L’intervista a Servizio Pubblico di ieri continua e aggrava la condotta diffamatoria.
La reazione del PDL
Il segretario del PDL Angelino Alfano si è espresso sulla vicenda dichiarando:
Non accetteremo mai che il confronto politico scenda a questo livello. La nostra storia e la storia del presidente Silvio Berlusconi non potrà mai essere sporcata da un giornalismo qualunquista e volgare che utilizza presunti gossip e personaggi discutibili.
Lo stesso ha fatto anche Fabrizio Cicchitto:
Da Samarcanda in poi Santoro ha sempre voluto dare espressione alle battaglie piu’ radicali ed estremiste di un settore della sinistra. Francamente oggi sta offrendo il peggio di se stesso – peraltro mostrando un moralismo da quattro soldi – su di terreno deteriore e qualunquista che con la politica fatta attraverso la televisione e col servizio pubblico non ha proprio nulla a che fare. Per onestà intellettuale gli consigliamo di cambiare nome al programma. Da oggi in poi non più Servizio Pubblico.
Indignato anche Renato Brunetta che tuona contro Michele Santoro:
Non è più giornalismo, non è più informazione. Da Santoro ormai solo fango, fango mediatico gettato nel viso dell’avversario politico di turno. Dov’è finito il moralismo dei compagni di una volta? Dov’eè finita la deontologia di un mestiere così ambito? Da “Servizio pubblico” uno spettacolo indecente, inguardabile e barbaro. Questa non è televisione, è macelleria televisiva che non potrà che ritorcersi contro chi la fa.
Ancora più dure le parole di Daniela Santanché:
Squallido Santoro, classico uomo ‘utilizzatore finale’. Andrebbe indagato per sfruttamento della prostituzione.