I fan di Jim Morrison saranno rimasti a bocca aperta nel leggere le parole di Marianne Faithfull, la cantante infatti ha dichiarato di sapere com’è morto il frontman dei Doors.
Tutto succedeva a Parigi il 3 luglio del 1971, la morte di Jim Morrison, come quella della maggior parte delle rockstar, è sempre rimasta avvolta nel mistero e anche se si è sempre parlato di suicidio, c’è stato addirittura chi sosteneva che in realtà fosse ancora vivo e volesse fuggire da tutto il successo che ormai era diventato per lui una persecuzione.
Ad uccidere Jim Morrison è stata una dose fatale di droga, lo spiega Marianne Faithfull in un’intervista rilasciata alla rivista inglese Mojo. All’epoca dei fatti, la cantante stava con lo spacciatore Jean de Breteuil ed era andata con lui a Parigi; l’uomo “riforniva” molte star, tra cui la stessa Faithfull, famosa anche per le sue dipendenze. Lei ha raccontato di essere rimasta in hotel mentre De Breteuil portava la droga nell’appartamento di Jim Morrison:
Ho sentito, d’istinto, che qualcosa sarebbe andato male così mi dissi, ‘mi imbottirò di barbiturici e non andrò con lui. Rimasi in hotel e mi assopii. Sono certa che si trattò di un incidente. Sicuramente lo fu. Povero disgraziato. La dose era eccessiva? Sì e lui morì. E io non ne sapevo nulla. In ogni caso, tutti coloro che hanno avuto a che fare con la morte di quel povero ragazzo adesso non ci sono più. Morti. Tutti tranne me.
Tutti tranne lei e un altro paio di “amici”, come Mick Jagger, il frontman dei Rolling Stones è stato uno degli storici ex di Marianne Faithfull. Coincidenza, nel 1971, l’anno in cui morì Jim Morrison, uscì anche “Sticky Fingers“, uno dei più celebri album degli Stones e lo stesso che contiene il brano “Wild Horses”, dedicato proprio a Marianne Faithfull quando finì la sua relazione con Mick Jagger. Sebbene quest’ultimo abbia smentito, la Faithfull invece aveva spiegato che una frase del ritornello del brano (“Wild horses couldn’t drag me away“) fu pronunciata proprio da lei al suo risveglio da un coma farmacologico dopo un’overdose, ma nel 1969.