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Tutte le accuse contro Harvey Weinstein dal 1984 ad oggi

Il caos scatenato dalle accuse contro Harvey Weinstein sembra essere destinato a durare ancora un bel po’.

Il produttore è stato lasciato dalla moglie, Georgina Chapman, dopo le numerose accuse che sono state rivolte a Weinstein. Come abbiamo già raccontato, è coinvolta anche Asia Argento, che è stata travolta da numerosi insulti. L’attrice e regista ha anche dichiarato di aver preso provvedimenti legali contro il quotidiano Libero per via di un titolo triste sulla vicenda, com’è nello stile del giornale, che non stiamo nemmeno a riportare. Intanto anche Selvaggia Lucarelli ha commentato l’accaduto, sottolineando come molti altri che Asia Argento ha fatto trascorrere troppo tempo dai fatti  alla denuncia. L’attrice sta riportando molte prove a sostegno del fatto che avesse parlato della cosa e che tutti ne fossero a conoscenza. La Lucarelli ha riportato anche una notizia che ricorda che Asia Argento firmò la petizione a supporto di Roman Polanski. Il regista fu accusato, oltre trent’anni fa, di aver abusato di una minorenne e proprio nei giorni scorsi sono emerse altre accuse nei suoi confronti. Stare a giudicare le donne che accusano senza aver vissuto simili esperienze rimane un’operazione superficiale, soprattutto quando il dibattito è sui social, si perde il controllo e diventa del tutto sterile. Anche Simona Ventura è intervenuta sulla vicenda, confermando anche lei che tutti a Hollywood e nel mondo dello spettacolo conoscevano le abitudini di Weinstein.



Tutte le accuse contro Harvey Weinstein

Le donne sono state vittime di un sistema che si è ripetuto identico per anni: il produttore le invitava con la scusa di dover parlare di ruoli in alcuni suoi film per poi trovarsi solo con loro in camera. Ecco tutti i casi resi noti fino ad ora.

1984: Tomi-Ann Roberts. Weinstein la invitò nel suo albergo a New York, la invitò nella vasca da bagno, dove si fece trovare nudo, chiedendole di spogliarsi.

Fine anni ’80: Lysette Anthony. L’attrice britannica accusa Harvey Weinstein di averla stuprata nella sua casa di Chelsea, a Londra. Scotland Yard ha confermato di aver ricevuto una denuncia, senza rendere noto il nome del produttore. L’attrice ha raccontato che Weinstein iniziò a perseguitarla e a presentarsi a casa sua quando voleva.

1990: Sophie Dix. Il produttore la invitò all’Hotel Savoy, la spinse sul letto e cercò di toglierle i vestiti. Dix sostiene di essersi chiusa in bagno e di aver trovato, una volta uscita, Harvey Weinstein intento a masturbarsi. Lei parlò della cosa con alcuni colleghi, qualche mese dopo il produttore la chiamò per chiederle di smettere di parlare.

1990: Assistente, rimasta anonima. Weinstein si sarebbe comportato male con la donna a New York, i due hanno poi raggiunto un accordo.

1990: Kate Beckinsale. L’attrice si è aggiunta recentemente alla lista, all’epoca aveva 17 anni. Harvey Weinstein la invitò all’Hotel Savoy, aveva indosso un accappatoio e offrì alcol all’attrice, che trovò una scusa per andare via. Beckinsale racconta che qualche anno dopo lo incontrò di nuovo ma Weinstein non si ricordava se l’avesse molestata o meno, inoltre sostiene che l’aver rifiutato continuamente le sue avances ha danneggiato la sua carriera di attrice. Nella foto la vediamo nel 2001 con Ben Affleck, che in questi giorni ha ricevuto due accuse di molestie.


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1991: Laura Madden. Il produttore chiese in più occasioni all’ex impiegata di fargli dei massaggi.

Anni ’90: Tara Subkoff. Non c’è una data precisa, l’attrice era stata considerata per un ruolo in uno dei film di Weinstein. Durante un party per la première di un film, Weinstein attirò a sé la Subkoff, che notò subito che il produttore aveva un’erezione. Si allontanò e lui la mise in guardia su quello che sarebbe successo. L’attrice perse il ruolo nel film e finì in una sorta di blacklist.

Anni ’90: Rosanna Arquette. Il produttore le chiese un massaggio e provò a spostarle la mano sul suo pene. Quando lei lo rifiutò le disse che stava commettendo un grave errore. Arquette spiega che per anni ha avuto seri problemi con la carriera.

Anni ’90: Dopo aver avuto un incontro con Weinstein un’ex impiegata, rimasta anonima, decise di lasciare improvvisamente la compagnia. Raggiunse un accordo col produttore.

1993: Katherine Kendall. L’attrice fu seguita in una stanza nell’appartamento di Weinstein, che si mostrò nudo. Kendall sostiene che fu un incontro traumatico e le fece perdere la voglia di lavorare a Hollywood.

Metà degli anni Novanta: Claire Forlani. Il produttore le chiese in più occasioni di fargli dei massaggi.

Metà anni Novanta: Liza Campbell. Harvey Weinstein la ingaggiò come sceneggiatrice freelance. In un incontro a Londra la portò nella sua camera d’albergo, chiedendole di farsi un bagno insieme.

1994: Gwyneth Paltrow. Weinstein fece delle avances piuttosto pesanti all’attrice, che rivelò l’accaduto al compagno dell’epoca, Brad Pitt. L’attore si scontrò con il produttore, intimandogli di non farlo mai più.


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1995: Mira Sorvino. Durante il Toronto Film Festival Weinstein chiamò l’attrice per dirle che stava arrivando nel suo appartamento. Se ne andò poco dopo, la Sorvino mentì dicendo che il suo ragazzo stava per arrivare.

1996: Ashley Judd. Weinstein fece numerose avances all’attrice nella sua suite d’hotel, ma lei rifiutò. Riuscì a lavorare per la Miramax solo molti anni dopo.

1996: Judith Godrèche. Il produttore la molestò durante il Festival di Cannes, l’attrice ne parlò subito con il dirigente donna che aveva conosciuto in un meeting precedente. Le rispose di non parlarne per non intaccare il successo del suo film in uscita.

1997: Rose McGowan. Da lei arriva l’accusa più pesante, quella di stupro. L’attrice all’epoca raggiunse un accordo di centomila dollari con Weinstein in seguito all’incidente, avvenuto nel corso del Sundance Film Festival. L’attrice sostiene di aver denunciato l’accaduto più volte ai dirigenti della compagnia.

1997: Zoë Brock. Dopo una festa a Cannes, l’entourage portò Zoë Brock all’Hotel du Cap. Quando la stanza di Harvey Weinstein rimase vuota, il produttore si tolse i vestiti chiedendo i massaggi. Brock provò a nascondersi in bagno, poi chiese di poter tornare a casa. Ricorda che l’assistente di Weinstein le disse: “Di tutte le ragazze a cui ha fatto questo, sei quella per cui mi dispiace di più”.

1997: Asia Argento. L’attrice sostiene di essere stata costretta a subire del sesso orale dal produttore. In seguito i due ebbero una relazione e rapporti consenzienti, la Argento sostiene di essersi sentita obbligata per paura di vedersi rovinare la carriera.

1998: Angelina Jolie. Weinstein molestò l’attrice nella sua camera d’albergo.

1998: Giovanna Rei. L’attrice italiana si è aggiunta alla lunga lista di vittime di molestie. Incontrò Harvey Weinstein agli esordi della sua carriera, in un albergo a Roma. Solita scena: il produttore le chiese un massaggio. “Cominciò a strattonarmi e a spingermi verso la camera da letto”, ha raccontato la Rei a “Le iene”. L’attrice ha spiegato di aver minacciato Weinstein di denuncia.

1998: Zelda Perkin. Harvey Weinstein raggiunse un accordo con l’ex assistente quando lei minacciò di raccontare pubblicamente quello che era successo a lei e alle altre donne.

Primi 2000: Heather Graham. Lei e Weinstein si incontrarono per parlare di un ruolo, in quell’occasione il produttore disse di avere una relazione aperta con la moglie, lasciandole intendere che le avrebbe dato il lavoro in cambio di sesso. In seguito programmò un incontro a due con lei ma l’attrice decise di annullarlo.


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Primi 2000: Angie Everhart. La modella si trovava su uno yacht a Cannes, era andata a dormire e quando si svegliò trovò Weinstein intento a masturbarsi mentre chiudeva la porta, dicendole di stare calma. Everhart lo raccontò agli amici, che le risposero “Oh, è solo Harvey!”.

2001 circa: Romola Garai. L’attrice incontrò il produttore al Savoy Hotel di Londra per il suo ruolo in “Dirty Dancing: Havana Nights”. Weinstein si fece trovare in accappatoio.

2003: Dawn Dunning. Harvey Weinstein le propose un rapporto a tre in cambio di ruoli nei suoi film. L’attrice rifiutò e lui le disse che non ce l’avrebbe mai fatta.

2004: Lucia Stoller (ora Evans). Weinstein le chiese del sesso orale mentre si trovavano le suo ufficio di Tribeca. Dopo quell’evento la donna ricorda che il produttore continuò per molto tempo a chiamarla di notte.

Metà 2000: Erika Rosenbaum. L’attrice racconta che Weinstein la prese da dietro per il collo nella sua camera d’albergo a Toronto, iniziando a masturbarsi. In altri incontri aveva ricevuto già delle avances piuttosto pesanti.

2005: Lena Headey. Anche la star de “Il trono di spade” si è aggiunta alla lista di vittime di Harvey Weinstein. L’attrice britannica ha raccontato di averlo incontrato per la prima volta nel 2005 alla Mostra del Cinema di Venezia, hanno fatto insieme una passeggiata sulla spiaggia ma lui ha iniziato a fare commenti e gesti “piuttosto sconvenienti”. L’incontro successivo è stato a Los Angeles qualche anno dopo. Seguendo il solito copione. Weinstein chiese all’attrice di parlare di lavoro nella sua camera d’albergo, in ascensore Lena Headey precisò che sarebbe salita solo per parlare davvero di lavoro:

E’ rimasto in silenzio per un po’, furioso. Siamo usciti dall’ascensore e siamo andati verso la sua stanza. La sua mano era sulla mia schiena, mi spingeva avanti senza dire una parola e mi sono sentita completamente impotente. Ha provato ad aprire la porta ma la sua chiave non funzionava, quindi si è davverro arrabbiato.

Weinstein ha quindi accompagnato l’attrice fuori dall’hotel:

Mi ha sussurrato nell’orecchio “Non dire niente di tutto questo, nemmeno al tuo manager o al tuo agente”. Sono salita in macchina e ho pianto.

 


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2007: Lauren Sivan. La giornalista riuscì a schivare un bacio del produttore ma sostiene di averlo visto masturbarsi mentre si trovavano nel ristorante Cafe Socialista.

2008: Louisette Geiss. In occasione del Sundance Film Festival a Park City, Utah, Weinstein chiese alla sceneggiatrice e attrice di guardarlo mentre si masturbava nella vasca.

2008: Sarah Ann Masse. Weinstein fece un colloquio con l’attrice, all’epoca per assumerla come baby sitter. La accolse in boxer e canottiera, fece uscire i figli dalla stanza. Prima che Masse andasse via la abbracciò a lungo dicendole “Ti voglio bene”. Non ebbe il lavoro.

2010: Emma de Caunes. Dopo un pranzo di lavoro, il produttore chiese all’attrice di poter fare del sesso con lei. In seguito, nel corso della giornata, la chiamò e le fece dei regali.

2010: Léa Seydoux. Dopo aver incontrato l’attrice, Weinstein le chiese di rimanere a bere. Quella sera, seduto sul divano della sua camera d’albergo, provò a baciare l’attrice saltandole addosso, lei provò a respingerlo. Durante incontri successivi, spiega Seydoux, il produttore fece commenti poco carini nei suoi confronti e parlò apertamente delle sue conquiste sessuali.


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2010 circa: Cara Delevingne. Lei e Harvey Weinstein si incontrarono per parlare di un ruolo in un film. Sapendo che la modella è dichiaratamente bisessuale, il produttore le propose di baciare un’altra donna nella sua stanza d’albergo. Quando Delevingne rifiutò, provo lui stesso a baciarla. Le disse anche che come omosessuale non avrebbe ottenuto alcuna parte a Hollywood. La modella ottenne comunque il suo ruolo.

2011: Lupita Nyong’o. L’attrice premio Oscar per “12 anni schiavo” ha rivelato di essere stata vittima di avances non desiderate in più occasioni. Tuttavia l’attrice è riuscita a rifiutare Weinstein, seppure dopo avergli concesso un massaggio. La Nyong’o ha raccontato di essere stata invitata a casa del produttore a Westport, poco tempo dopo averlo conosciuto. In casa c’era anche la sua famiglia ma Lupita ricorda che Weinstein le chiese di lasciare la stanza e la condusse nella sua camera da letto, dove le chiese di poterle fare un massaggio. Per avere un maggiore controllo e prendere tempo, l’attrice decise di massaggiargli la schiena ma quando Weinstein disse di volersi togliere i pantaloni, lei rispose di non farlo. In seguito Harvey Weinstein invitò l’attrice al Tribeca Grill, fino ad allora era riuscita a mantenere una relazione professionale ma una volta arrivata sul posto scoprì di essere l’unica e che l’assistente del produttore, una donna, si era presto dileguata. Una cosa già raccontata da molte altre donne, era sempre lo stesso schema. A quel punto Weinstein senza mezzi termini le disse che avrebbero potuto continuare a mangiare nella sua camera, le disse di non essere ingenua perché per diventare un’attrice avrebbe dovuto fare determinate cose. Le fece anche un elenco di attrici diventate famose, facendo intendere che era accaduto perché erano state con lui. Lupita Nyong’o racconta di essere andata via, a quel tempo era agli inizi della sua carriera ma presto si rese conto che l’atteggiamento di Weinstein era considerato la normalità.

2011 circa: Eva Green. L’attrice di “Penny Dreadful” si aggiunge alla lista. Incontrò Harvey Weinstein a Parigi, sempre per parlare di lavoro, ma lui si comportò in modo inappropriato. Lei lo spinse via e se ne andò, non accadde altro ma la Green sostiene di essere rimasta scioccata e disgustata. Sua madre, Marléne Jobert, ha detto che quando Eva Green le raccontò l’accaduto avrebbe voluto fare qualcosa ma fu la stessa Green a dirle di non fare niente: “Non sai di cosa è capace quell’uomo”, le disse. Eva Green ha rilasciato un comunicato ufficiale in cui spiega di non aver parlato per mantenere la sua privacy ma di aver sentito il dovere di farlo dopo i racconti delle altre donne.

2013: Attrice, rimasta anonima. In questi giorni un’altra attrice italiana, che ha scelto di non rivelare l’identità, ha accusato Weinstein. Stavolta le accuse sono pesanti, si tratterebbe di stupro. La donna, che ha 38 anni, ha raccontato di aver incontrato Harvey Weinstein in occasione del Los Angeles, Italia Film, Fashion and Art Festival presso il Beverly Hills Mr. C hotel:

Ha cominciato a farmi delle domande, ma presto è diventato molto aggressivo e ha iniziato a chiedermi di spogliarmi. Ha afferrato i miei capelli e mi ha costretto a fare qualcosa che non volevo. Poi mi ha trascinato nel bagno e mi ha violentato. […] Mi sento responsabile per aver taciuto per anni, per non aver reagito, per avergli aperto la porta della stanza e per non aver chiamato la polizia.

2014: Emily Nestor. Nel dicembre di quell’anno, Weinstein si propose più volte alla donna, che era appena al suo secondo giorno di lavoro al front desk della compagnia. Il caso fu sottoposto alle risorse umane, in seguito Nestor decise di non andare oltre e di evitare di lavorare in quel campo.

2015: Assistente, rimasta anonima. Weinstein fece pressione alla donna chiedendo di fargli un massaggio.

2015: Ambra Battilana Gutierrez. Nel marzo di quell’anno durante un incontro di lavoro, Weinstein palpò la donna, che registrò l’accaduto e lo denunciò alla Polizia di New York. In seguito il dipartimento rispose che non c’erano abbastanza prove contro il produttore, la modella e Weinstein raggiunsero un accordo.

2015: Lauren O’Connor. La donna scrisse un rapporto alla compagnia per denunciare il comportamento di Harvey Weinstein, che raggiunse un accordo con lei prima che il consiglio decidesse di assumere un avvocato.

Data sconosciuta: Una donna, rimasta anonima, accusa Harvey Weinstein di stupro. Ha deciso di non rivelare la sua identità per paura di ripercussioni, vista l’influenza del produttore.


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Data sconosciuta: Minka Kelly. L’attrice ha raccontato nelle ultime ore di aver ricevuto delle avances, gentilmente declinate, da parte di Weinstein. I due si erano conosciuti durante un party, Weinstein fece in modo di incontrarla nella sua stanza d’albergo ma, sentendosi a disagio, l’attrice accordò per un incontro al ristorante dell’albergo, al quale prese parte anche un’assistente di Harvey Weinstein, che però dopo un po’ li lasciò soli. Il produttore adottò il solito metodo, offrendo ruoli nei suoi film e promettendo regali, viaggi e una vita di lusso se Minka Kelly avesse scelto di essere la sua ragazza. L’alternativa era quella di mantenere un rapporto professionale, la Kelly optò per la seconda possibilità e raccontò l’accaduto al suo agente. Ammette di non essersi stupita troppo, visto che è una situazione che si ripete spesso per le donne. Minka Kelly si è detta dispiaciuto per aver sottovalutato la cosa e non averne parlato prima, in modo da poter supportare anche tutte le altre donne.


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