Victoria Cabello non si vede in tv da un bel po’, ma tornerà il 3 novembre con un nuovo progetto dedicato ai più piccoli.
Si tratta di “Monchhichi“, una nuova serie animata che andrà in onda su DeAJunior. Il nome non è nuovo per chi è cresciuto negli anni Ottanta, si tratta di un fenomeno tutto giapponese. Sia le bambole che la serie televisiva all’epoca furono un successo senza precedenti in patria e riuscirono a contagiare altri paesi, tra cui l’Italia. Le bambole nascevano con l’idea di insegnare il rispetto nei confronti dei bambini, un concetto che anche la nuova serie cercherà di trasmettere. E Victoria Cabello? Presterà la sua voce, cantando la sigla e per dei piccoli tutorial che insegneranno cose nuove sulla cultura giapponese.
Intervistata dal Corriere, Victoria Cabello ha raccontato dell’entusiasmo che l’ha travolta quando le è stato proposto il progetto:
Ero talmente fan dei Monchhichi che quando mi hanno proposto questo progetto sono caduta dalla sedia. Ho detto subito sì. Ha risposto la bambina che c’è in me. E appena ne ho parlato con le amiche, mi hanno iniziato a bombardare di foto, ognuna con il suo pupazzo Monchhichi. La sfida era rivolgermi a un pubblico che non è il mio solito, ma l’ho fatto trattando i bambini non da piccoli ma da persone.
Nell’intervista Victoria Cabello ha parlato anche di come ha vissuto gli ultimi tre anni. Con l’ironia che la contraddistingue, ha confessato di aver sofferto della malattia di Lyme. Si tratta di un disturbo sempre più diffuso ma non troppo noto in Italia. Negli USA è così diffuso che il New York Times l’ha definita “la malattia infettiva che si diffonde più rapidamente dopo l’AIDS”. Se ne è parlato più spesso quando star del calibro di Bella Hadid e Avril Lavigne ne sono state affette e ne hanno parlato apertamente. Victoria Cabello ha raccontato:
All’inizio mi sentivo tremendamente stanca, poi la cosa è andata peggiorando, ma non si arrivava a una diagnosi. Del resto sono sempre stata un po’ avanti: anche in questo caso sono il primo personaggio pubblico in Italia ad aver sofferto di questa malattia. Resto una trend setter.