Il 25 novembre, ogni anno, si celebra la giornata contro la violenza sulle donne. Anche nei giorni precedenti si è parlato tantissimo di questo tema, in diversi modi e sotto diversi punti di vista. Il 25 novembre 2020, però, è successa un’altra cosa che ha attirato l’attenzione dei media, la morte di Diego Armando Maradona. Il calciatore è morto a 60 anni per un arresto cardiaco, mentre si trovava a casa, in convalescenza dopo aver subito un intervento alla testa. A Napoli, Maradona è considerato come un dio e nel mondo del calcio è una vera e propria icona. Nonostante sia sempre stato una figura controversa, come riportano molti media oggi, il suo pubblico lo ha perdonato, dimenticando errori ed eccessi.
La cosa non è andata particolarmente giù a diverse persone, tra cui Laura Pausini, che ha voluto sottolineare come la morte del calciatore abbia messo in ombra le discussioni dedicate alla violenza sulle donne. Commentando un post sul profilo Twitter della sorella, la cantante ha espresso la sua opinione:
In Italia fa più notizia l’addio ad un uomo sicuramente bravissimo a giocare al pallone, ma davvero poco apprezzabile per mille cose personali diventate pubbliche, piuttosto che l’addio a tante donne maltrattate, violentate, abusate. Non so davvero che pensare.
I media hanno dedicato molto spazio alla morte di Diego Armando Maradona, i palinsesti sono stati modificati e la scomparsa del calciatore è diventata subito la notizia più trattata. I TG nazionali hanno aperto con la notizia della morte di Maradona, dedicando uno spazio molto più ampio a questa, piuttosto che ai preoccupanti dati sulla violenza contro le donne e perfino quelli relativi al COVID-19, che in generale occupano buona parte delle notizie. Il pensiero di Laura Pausini è stato controcorrente e in parte travisato. La cantante ha poi dovuto spiegare meglio la sua posizione il giorno dopo:
Oggi nel frattempo è stata uccisa un’altra donna vittima di violenza, ma non se ne parla. Questo è ciò che penso, non che non si debba parlare della scomparsa di un grande uomo dello sport. Non ho mai detto di sottovalutare la morte di un campione dello sport. Ma travisare le parole è diventato di moda in questo Paese. Continuo a pensare che sia giusto celebrare la morte di un grande mito, ma che la violenza debba avere più spazio specialmente nel nostro Paese. È il disastro della nostra epoca.
Non è d’accordo con la Pausini la collega Fiorella Mannoia, che ha scritto “anche basta con questa polemica becera”, dicendo che se fosse morto un personaggio come Michael Jackson sarebbe successa la stessa cosa e, con riferimento a Maradona, “Non ha scelto lui di morire nella giornata mondiale contro il femminicidio”.
Ovviamente la morte di Diego Armando Maradona crea grande dispiacere e nessuno pensa che abbia scelto di morire, né il giorno in cui farlo. Nessuno mette in dubbio la rilevanza che ha avuto nel mondo del calcio ma forse molti dimenticano che lo stesso Maradona è stato accusato di violenza domestica. Lo ha dimenticato anche la paladina delle donne Barbara d’Urso, che tanto si è battuta per far sì che il calciatore riconoscesse il figlio avuto da Cristina Sinagra e che ha ribaltato un’intera trasmissione per parlare dell’ex Pibe de Oro. Sembra essere stato rimosso dalla memoria collettiva, invece, il video in cui un Maradona in evidente stato alterato si scagliava contro la compagna dell’epoca, Rocio Oliva (visibile qui).