“Vorrei che mio padre venisse incriminato per abuso di tutela”: sono le parole che Britney Spears ha pronunciato alla corte del tribunale di Los Angeles. Britney è tornata a parlare, dopo la dichiarazione di 23 minuti rilasciata (via Zoom) poche settimane fa. La popstar è più intenzionata che mai a liberarsi della conservatorship del padre, che la controlla dal 2008. In tutti questi anni Britney Spears non ha mai parlato, a smuovere le acque è stato il movimento #freebritney, nato proprio per portare luce su una situazione terribile che affligge la cantante da ormai troppi anni. Dapprima restia a parlarne apertamente, Britney Spears adesso è intenzionata a riprendere in mano la sua vita, controllata a 360° dal padre e gli avvocati. “Ho pensato che stessero tentando di uccidermi” è solo una delle dichiarazioni scioccanti rilasciate da Spears, che ha richiesto di essere liberata dalla tutela legale del padre. Un primo passo è già avvenuto e la cantante ha avuto la possibilità di scegliere il legale che la rappresenta, Mathew Rosengart. Quest’ultimo, che in passato ha rappresentato clienti del calibro di Steven Spielberg e Sean Penn, ha già detto che depositerà la richiesta per rimuovere Jamie Spears dal ruolo di tutore il prima possibile.
Si tratta già di un traguardo, considerando che il tribunale aveva respinto solo pochi giorni fa la richiesta di Britney Spears. Scatenando non poca indignazione, tra i fan e tra le molte celebrità che, come Madonna, si sono schierate per supportare la collega. Tra le tante cose raccontate da Britney che rendono molto chiaramente l’idea di quanto fosse controllata e assoggettata, c’è anche la costrizione ad indossare una spirale per non avere figli. La cantante, nella sua prima deposizione, ha dichiarato di voler avere altri figli e ha lasciato intendere, anche in seguito, di volersi riprendere in mano la sua vita, sposarsi e stare lontana dai riflettori. In tutti questi anni Britney Spears è stata costretta ad esibirsi contro la sua volontà e con ritmi serrati, continuamente controllata e seguita.
Qualcos’altro si è smosso nel frattempo, perché a inizio luglio l’avvocato Samuel Ingham si è dimesso. Era stato nominato dal tribunale, mentre adesso la Spears ha avuto la possibilità di scegliere liberamente da chi farsi rappresentare. Il polverone che si è sollevato ha portato alle dimissioni anche il manager della popstar, Larry Rudolph, che si è dissociato da tutto ciò che è legato alla tutela ma ha dichiarato che i suoi servizi professionali non sono più necessari, anticipando la notizia del ritiro di Britney dalle scene.