A 4 anni di distanza dal Mondiale di Germania 2006 che vide la nostra Nazionale trionfare contro il pronostico di quasi tutti gli addetti ai lavori, le cose per l’Italia, almeno in apparenza, non sembrano molto cambiate: alla vigilia della massima rassegna mondiale di calcio che sta per partire in Sud Africa (prima volta tra l’altro, che la competizione si disputa in terra africana) aleggia sempre poca fiducia nella squadra e negli uomini del Commissario Tecnico Marcello Lippi.
IL MOMENTO Certamente le 2 situazioni sono da un certo punto di vista incomparabili: in Germania non si confidava nelle capacità della Nazionale per via di una situazione venutasi a creare pochi giorni prima del via e che aveva investito il calcio italiano in tutta la sua potenza distruttiva, la cosiddetta Calciopoli, che ha stravolto i rapporti di forza e le gerarchie del pallone nel nostro Paese. Ora invece la mancanza di “fede” nel gruppo azzurro dipende quasi esclusivamente dalle scelte operate da Marcello Lippi, che nel giro di 4 anni è passato da allenatore osannato dalle folle e dai giornalisti a persona criticata in modo alcune volte poco elegante dalla stampa e dai tifosi che non hanno gradito alcune scelte nelle convocazioni fatte dal C.T. campione del mondo.
Molti interrogativi si aprono a pochi giorni dalla partenza della competizione: sappiamo tutti che 4 anni fa la forza del gruppo, che si isolò dagli avvenimenti che accadevano in Italia e che avrebbero potuto distruggere l’armonia dello spogliatoio, fu determinante nella vittoria finale. Una compattezza poche volte vista in altre squadre, una determinazione a dir poco incredibile, una capacità di soffrire, anche nei momenti delicati, senza precedenti, il tutto sorretto da un gioco molto ordinato che a volte porta più risultati rispetto al calcio-spettacolo tanto bramato dai critici. Il dato più eclatante e significativo di questa straordinario compattezza del gruppo è riassumibile nella grande difesa mostrata durante il cammino del Mondiale passato: solo 2 gol subiti, tra l’altro uno su rigore (di Zinedine Zidane nella Finale contro la Francia) ed un autogol di Zaccardo contro gli U.S.A.
Per il resto nessuna squadra e nessun calciatore riuscì a perforare, su azione, la straordinaria retroguardia azzurra, guidata da capitan Fabio Cannavaro (a cui si chiedeva addirittura di non indossare la fascia per lo scandalo Calciopoli che vedeva coinvolta la sua squadra, la Juventus), ottimamente coadiuvato prima da Alessandro Nesta e poi da Marco Materazzi dopo l’infortunio del milanista. Fabio Grosso si impose come il miglior terzino del mondiale e tutti ricordiamo il gol alla Germania e l’ultimo rigore nella Finale contro la Francia che ci diede la vittoria e il quarto titolo nella competizione. Alle loro spalle un insuperabile Gianluigi Buffon riusciva a parare anche i tiri impossibili, blindando la porta azzurra dagli attacchi degli avversari. Decisiva fu la sapiente regia di Andrea Pirlo, mente del centrocampo, quasi mai incappato in errori di gioco e sempre pronto ad inventare azioni di contrattacco. Luca Toni, sebbene a livello realizzativo non sia stato memorabile ha tenuto in piedi l’attacco azzurro e fu la colonna portante dei nostri schemi offensivi. Insomma una squadra quasi inaffondabile e alla fine Fabio Cannavaro vinse il Pallone d’oro, secondo nella classifica, ad una manciata di voti arrivò Buffon e al nono posto si piazzò Pirlo.
Al ritorno in patria con la Coppa del Mondo tutti pronti ad osannare i valorosi atleti, quasi ci si fosse dimenticati “dalla sera alla mattina” dell’inquisizione subita dagli Azzurri (soprattutto dal blocco juventino che in fin dei conti, piaccia o non piaccia, è stato più decisivo rispetto a quello delle altre squadre rappresentate).
In questi giorni sono piovute forti critiche, come dicevamo, non più per una situazione esterna alla squadra ma per via delle scelte nei convocati, dato che in molti non si sono ritenuti soddisfatti da alcuni atleti chiamati a giocare in questo Mondiale. Per questo motivo la situazione è in continua evoluzione, dato che la squadra non ha brillato nelle ultime amichevoli pre-Mondiali, ma se al grande appuntamento dovessero iniziare a venire i primi confortanti risultati si potrebbe anche cambiare idea sulla bontà dell’operato del nostro C.T.
I CONVOCATI L’idea nella testa di Lippi è di un’Italia camaleontica, con giocatori molto duttili, che sappia adattarsi a diversi moduli e anche per questo si spiegano 3-4 convocazioni “impreviste” che hanno un pò stravolto il gruppo che è arrivato a qualificarsi nel girone eliminatorio.
Ovviamente i punti fermi sono tutti presenti, ma le varianti rispetto a 4 anni fa non mancano.
Per il ruolo di portiere, Lippi non ha potuto fare a meno di convocare il numero 1 al mondo ovvero Gianluigi Buffon, con l’emergente Federico Marchetti e il costante Morgan de Sanctis come eventuali sostituti.
In difesa si è fatto ancora affidamento su Fabio Cannavaro, reduce da una stagione veramente pessima con la maglia della Juventus dopo il ritorno dal Real Madrid, forse a causa dell’età non più verdissima (37 anni), al suo fianco dovrebbe giocare Giorgio Chiellini, compagno di reparto nella squadra bianconera e che ha avuto un’annata meno disastrosa dal punto di vista agonistico grazie alla sua grinta in marcatura. Possibile sorpresa sarebbe l’inserimento di Leonardo Bonucci del Bari, rivelazione del campionato con la squadra biancorossa, al posto di Chiellini come centrale difensivo con conseguente spostamento di quest’ultimo come esterno difensivo sinistro. Convocato anche Domenico Criscito, buona alternativa a sinistra e reduce da una stagione molto positiva nel Genoa. Ha ottenuto la convocazione anche il suo compagno di reparto nel club rossoblu Salvatore Bocchetti, mentre per la fascia destra si giocano il posto da titolare il solito Gianluca Zambrotta e il napoletano Christian Maggio che potrebbe risultare utile anche in zona gol.
A centrocampo Andrea Pirlo tiene col fiato sospeso tutta la Nazione ma nelle ultime ore il regista milanista ha garantito sulla sua presenza in campo (probabile contro la Slovacchia il 24 giugno). Accanto a lui l’irrinunciabile gioco del completo mediano della Roma Daniele De Rossi, con Gennaro Gattuso nel prezioso ruolo di recupera palloni anche se in questa stagione nel Milan non è riuscito a brillare come al solito. Valide alternative saranno il naturale sostituto di Pirlo ovvero Riccardo Montolivo della Fiorentina, Angelo Palombo della Sampdoria reduce da una grandissima stagione coi blucerchiati e ormai consacrato tra i migliori nel ruolo di centrocampista in Italia e l’eclettico Claudio Marchisio della Juventus che può ricoprire più ruoli e che sicuramente tornerà molto utile al nostro C.T. nei momenti delicati delle partite. Nonostante una poco esaltante stagione ha avuto la convocazione in Nazionale un altro bianconero, Mauro German Camoranesi, che agli ordini di mister Lippi ha comunque dato prova di non essere un giocatore finito.
Passiamo all’attacco dove tranne Alberto Gilardino della Fiorentina e Giampaolo Pazzini della Sampdoria, che sono prime punte vere, tutti gli altri sono giocatori molto duttili che possono ricoprire vari ruoli e cambiare magari la storia delle partite: Antonio Di Natale dell’Udinese è stato il capocannoniere del campionato e lo si attende alla definitiva consacrazione, Vincenzo Iaquinta è capace di giocare almeno in 4 ruoli (esterno offensivo di destra o sinistra, seconda punta e centravanti e la sua velocità e la sua potenza potrebbero portare grande giovamento per le sorti della nostra squadra), Simone Pepe, neo juventino, la scorsa stagione nell’Udinese ha dimostrato di essere uno degli attaccanti più completi in circolazione, mentre Fabio Quagliarella ha il grande pregio di “entrare in partita” molto velocemente qualora dovesse partire dalla panchina per poi subentrare a match in corso.
Esclusi dai primi 30 convocati Fabio Grosso (che nell’ultimo Mondiale risultò a dir poco determinante ma che ha disputato una stagione da dimenticare nella Juventus risultando forse il peggior giocatore per i bianconeri in tutta l’annata), Sirigu (portiere del Palermo), Marco Borriello (attaccante del Milan), Giuseppe Rossi (attaccante del Villarreal), Andrea Cossu (trequartista del Cagliari), Mattia Cassani (difensore di destra del Palermo) e Antonio Candreva (centrocampista della Juventus).
Rispetto al 2006 mancano anche fuoriclasse come Francesco Totti (che alla fine, seppur allettato dall’idea di giocare un altro Mondiale, non è stato convocato) e Alessandro Nesta (che comunque non sarebbe tornato sulla sua decisione di non giocare più in Nazionale). Manca anche un fenomeno come Alessandro Del Piero, che invece nella convocazione ha sperato fino all’ultimo ma oramai i limiti fisici (36 anni) ne condizionano il rendimento.
I GIOCATORI CHIAVE E LA TATTICA Come detto precedentemente l’Italia sarà una squadra camaleontica sia negli uomini che scenderanno in campo che nello schema di gioco: il modulo di gioco iniziale dovrebbe essere un 4-2-3-1 ma Lippi ha dichiarato di vole variare a seconda delle diverse situazioni che si presenteranno di partita in partita. Probabile il ricorso magari al 4-4-2, al 4-4-1-1, al 4-5-1 o al 4-3-3. Più difficile che il nostro C.T. si orienti per una difesa a 3, visto che i 4 difensori dietro offrono maggiori garanzie.
Per quanto riguarda i giocatori che scenderanno in campo, sicuramente ci saranno dei punti fermi: innanzitutto l’inamovibile Buffon che dovrà cercare di dare sicurezza e guidare un reparto arretrato che nelle 2 amichevoli pre-Mondiali contro Messico e Svizzera è sembrato patire alcune determinate situazioni di gioco. In difesa Chiellini, più di Cannavaro, dovrà cercare di essere un baluardo insuperabile dando prova delle sue capacità agonistiche e fisiche che quest’anno sono un pò mancate nelle prestazioni con la Juventus a causa di un’annata in cui ai bianconeri è andato tutto fin troppo storto. Le qualità però ci sono e si spera che emergano di nuovo proprio in questo importantissimo appuntamento. A centrocampo tutto passerà dai piedi di Andrea Pirlo, il vero fulcro del gioco di questa Nazionale. Dalle sue geometrie e dalle sue idee dipenderà il destino dell’Italia campione del Mondo in carica. Importantissimo sarà l’apporto che dovrà dare il suo compagno di reparto Daniele De Rossi, quasi sicuramente il centrocampista tuttofare più forte al Mondo: difesa, recuperi, azioni d’attacco, sapienza tattica nell’occupare le zone del campo nevralgiche, tiro da fuori area, abilità nei colpi di testa da palle inattive e una struttura fisica invidiabile che lo rendono molto ma molto completo. Nel reparto avanzato Antonio Di Natale dovrà dare una grande prova di maturità e trascinare gli Azzurri verso la vittoria, anche vista la grande annata disputata con l’Udinese e chiusa con 29 gol all’attivo in campionato che gli sono valsi il titolo di miglior marcatore del torneo appena concluso. Le sue giocate dovranno anche rendere più facile il compito di segnare ad Alberto Gilardino, che probabilmente partirà titolare come punta centrale e che ha bisogno di essere ben assistito da un compagno molto mobile in zona offensiva per poter rendere al meglio. Se assistito a dovere il “Gila” diventa pericolosissimo in zona gol, riuscendo, con il suo istinto innato nel trovare la rete anche senza la visione della porta, a realizzare tanti gol che ne hanno fatto il marchio di fabbrica del numero 11 della Fiorentina.
IL CAMMINO VERSO IL MONDIALE L’Italia si è qualificata al Mondiale di Sud Africa 2010 vincendo il Gruppo 8 della zona europea nel quale erano inserite anche l’Irlanda, la Bulgaria, Cipro, la Georgia e il Montenegro. Molto serrato il testa-a-testa con l’Irlanda che ha tenuto in apprensione gli Azzurri fino all’ultimo, anche perchè i 2 scontri diretti si sono risolti senza vincitori nè vinti (1-1 a Bari e 2-2 rocambolesco a Dublino in una partita dalle 1000 emozioni). Alla fine l’Italia nelle 10 partite ha ottenuto 7 vittorie, 3 pareggi e nessuna sconfitta, per un totale di 24 punti, l’Irlanda ne ha ottenuti 18 (ma ha chiuso imbattuta come la nostra squadra) ed è stata costretta agli spareggi, dove la Nazionale del nostro allenatore connazionale Giovanni Trapattoni è stata eliminata tra mille polemiche dalla Francia per un discusso gol di Gallas la cui azione però viziata da un fallo di mano precedente di Thierry Henry. Più staccata la Bulgaria che comunque ha mostrato degli evidenti progressi dopo la crisi sportiva nel calcio attraversata negli ultimi anni, fuori da ogni discorso invece Cipro e il Montenegro che comunque ha messo in luce dei talenti veramente interessanti quali Mirko Vucinic e Stefan Jovetic che militano già nel campionato italiano, rispettivamente nella Roma e nella Fiorentina. Una squadra sicuramente da tenere d’occhio in futuro, quella del Montenegro, che potrebbe anche togliersi anche qualche soddisfazione nei prossimi anni. Pochi punti (solo 3) per la “povera” Georgia che ha chiuso il girone come fanalino di coda.
Squadra | Punti | Giocate | Vinte | Pari | Perse | Gol fatti | Gol subiti | Diff. Reti |
Italia (qualificata) | 24 | 10 | 7 | 3 | 0 | 18 | 7 | 11 |
Irlanda (spareggio) | 18 | 10 | 4 | 6 | 0 | 12 | 8 | 4 |
Bulgaria | 14 | 10 | 3 | 5 | 2 | 17 | 13 | 4 |
Cipro | 9 | 10 | 2 | 3 | 5 | 14 | 16 | -2 |
Montenegro | 9 | 10 | 1 | 6 | 3 | 9 | 14 | -5 |
Georgia | 3 | 10 | 0 | 3 | 7 | 7 | 19 | -12 |
Cipro – Italia 1-2
Italia – Georgia 2-0
Bulgaria – Italia 0-0
Italia – Montenegro 2-1
Montenegro – Italia 0-2
Italia – Irlanda 1-1
Georgia – Italia 0-2
Italia – Bulgaria 2-0
Irlanda – Italia 2-2
Italia – Cipro 3-2