“C’è tanta amarezza, tristezza e delusione per quanto successo ma dobbiamo assumerci le nostre responsabilità per quanto accaduto. Ora dobbiamo ripartire, consapevoli di un abbassamento preoccupante della qualità. C’è poca esperienza a livello internazionale”
Il presidente federale Giancarlo Abete al pari del ct Marcello Lippi e dei giocatori azzurri si prende la sua parte di responsabilità per il catastrofico mondiale azzurro. Ma chi si aspettava un suo passo indietro resterà profondamente deluso, dal primo di luglio con Prandelli in panchina il cammino azzurro ripartirà con lo stesso quadro dirigenziale che da Germania 2006 ha saputo partorire la delusione dell’Europeo di Austria e Svizzera e la secca bocciatura dell’idea di ospitare gli Europei 2016.
“Siamo un po’ preoccupati da una situazione che però è sotto gli occhi di tutti, anche a livello di club. C’è poca esperienza internazionale e questo si riflette anche sulla Nazionale che sta trovando sempre maggiore competitività e difficoltà, basti ricordare la sofferenza contro Cipro per citarne una” – continua Abete – “Quelle che mi competono come presidente della Federcalcio. Non rinnego la scelta di Lippi perché non ho motivo di farlo. C’è gratitudine nei suoi confronti ma anche il giusto spirito critico per ciò che non ha funzionato in questo Mondiale”.
“Non possiamo però intristirci troppo, abbiamo il dovere di ripartire. E’ un obbligo dell’intero movimento italiano. Non si tratta di pessimismo ma di valutazioni: se l’Under 21 ha difficoltà a qualificarsi agli Europei, se la Nazionale non ha ancora vinto nel 2010, il problema è un dato oggettivo e come tale va risolto.”.
“Siamo preoccupati ma non pessimisti – aggiunge Abete – C’è un problema qualitativo di giocatori selezionabili, molti grandi club sono pieni di giocatori stranieri e quindi i giocatori italiani sono poco esperti a livello internazionale. Ci aspettiamo tante critiche ma non insulti che sono sempre gratuiti, siamo sereni ma non irresponsabili. Dobbiamo però mantenere un equilibrio in questo momento difficile”.
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