Il Milan si lecca le ferite dopo la terza sconfitta in dodici partite stagionali confermando le perplessità chi ad inizio stagione non si è fatto troppo entusiasmare dall’argenteria acquistata per l’attacco. I rossoneri sono confusi, incompleti e senza guida tecnica e dirigenziale.
Ibra e Robinho forse risolveranno qualche partita ma il Milan anche quest’anno dovrà accontentarsi delle briciole complice un allenatore non all’altezza e qualche giocatore di troppo sopravvalutato. Il vero problema del Milan è che in ruolo cardine ha giocatori non all’altezza, incostanti confusionari che mettono in crisi e distruggono i centrali di difesa e centrocampo.
Chi era abituato ad aver sugli esterni gente alla Cafu, Maldini, Serginho, Panucci non può entusiasmarsi sui prodotti della cantera Antonini ed Abate, il primo eterno bambino ha in realtà 28 anni e ancora non ha capito cosa potrà fare da grande. Buona corsa e niente più è un pericolo per la difesa (vedi gol di Del Piero) e un regalo per le difese avversarie. Abate è un pò più giovane ma ancora non ha capito che le sue grandi doti di corsa non servono se non abbinate ad una minima confidenza con il pallone.
Se poi ci mettiamo che una squadra pronta a lottare su più fronti è messe in balia di un tecnico con idee confuse e inesperto a gestire una spogliatoio ambizioso e contorto come quello rossonero. Se Leonardo lo scorso anno fu bravo a stimolare i brasiliani rinunciando però allo zoccolo duro rossonero (Gattuso in primis), Allegri quest’anno ha praticamente snobbato l’animo carioca perdendo Pato, Dinho e Seedorf in funzioni di muscoli e poco cervello.
Domani sera contro il Real Madrid è già decisiva ma a questo Milan manca lo spirito di sacrificio messo in campo dalla Juve di Del Neri sabato sera e perchè no gli accorgimenti tattici che rendono perfette le squadre di Mou.