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F1: le pagelle del GP del Brasile

Diamo i voti ai protagonisti del Gran Premio del Brasile.

Red Bull 10 e lode: imprendibile sull’asciutto, vola anche sul bagnato come dimostrato durante le qualifiche anche se la pole è andata ad Hulkenberg. La scuderia austriaca oggi celebra la conquista del primo Mondiale costruttori della propria storia, titolo ampiamente meritato. La Red Bull in questa stagione ha dimostrato di essere la vettura numero uno in assoluto, non c’è stato Gran Premio nel quale la “lattina volante” non sia stata competitiva. La creatura di Adrian Newey, il mago dell’aerodinamica, è un gioiello, una delle vetture più forti mai progettata. E se non fosse stato per qualche problema di affidabilità e l’incapacità del team di gestire due “galli del pollaio” come Webber e Vettel che in questa stagione ne hanno fatto vedere di tutti i colori a quest’ora, forse, anzi no, sicuramente, avrebbe vinto entrambi i titoli, sia quello costruttori che quello piloti. Ora al team del magnate austriaco Dietrich Mateschitz manca un ultimo sforzo: centrare l’ennesima doppietta ad Abu Dhabi e portare a casa anche l’altra corona iridata.

Vettel 10: perfetto, preciso. Questa volta la sua Red Bull non lo lascia a piedi e va a centrare la sua quarta vittoria stagionale mandando un chiaro messaggio ai rivali Alonso e Webber: per la corsa al titolo lui c’è ed è pronto a vincere anche ad Abu Dhabi, vittoria però che potrebbe non bastargli.

Webber 9: siamo sicuri che l’australiano ad un certo punto della gara, nonostante le rassicurazioni del team principal Horner sulla lealtà sportiva della squadra e che non ci sarebbero stati ordini di scuderia, avrà pensato ad un gioco di squadra. E invece quando vede che Vettel spinge come un forsennato si è messo a tirare anche lui ma senza riuscire ad avvicinare più di tanto il rivale. Mark ora si giocherà tutte le chance Mondiali nell’ultimo GP tra una settimana.

Alonso 10: prima del via ha fatto bene i suoi calcoli: riuscire a sopravanzare al semaforo verde Hamilton e Hulkenberg e controllare la terza posizione dietro le imprendibili Red Bull. Detto fatto, lo spagnolo ha centrato in pieno l’obiettivo con una gara condotta con una freddezza impressionante ritrovandosi davvero ad un passo dal vincere il suo terzo titolo piloti e riportare a Maranello il campionato del mondo dopo 3 anni. Il Mondiale può soltanto perderlo lui ma è anche vero che molto dipenderà dalle Red Bull. Ad Abu Dhabi è vietato sbagliare, un passo falso può compromettere tutto l’ottimo lavoro svolto nella seconda parte di stagione, un recupero straordinario (a Spa sembrava ormai definitivamente fuori dai giochi).

Ferrari 8: perchè il voto relativamente basso? Basta andare a vedere le gare di Alonso e quelle di Massa. Se la F10 vola verso il titolo mondiale gran parte del merito è senza fuori di dubbio del pilota spagnolo che sta compiendo un autentico miracolo. Non che la vettura quest’anno sia una carretta, ma sicuramente l’esperienza e la bravura di Alonso stanno prevalendo sulle pecche di casa Ferrari.

Hulkenberg 8: il voto è una media tra l’exploit del sabato e la gara della domenica. Il tedesco, che rischia di essere messo alla porta dalla Williams per far posto al campione del mondo della GP2 Pastor Maldonado, riesce incredibilemente a strappare una fantastica pole position, favorito anche dalle condizioni della pista umida, rifilando un secondo alle Red Bull. In gara non oppone nessuna resistenza a Vettel e a Webber, da però del filo da torcere prima ad Alonso e poi a Hamilton che devono sudare più del previsto per mettere il muso della loro vettura davanti. Piano piano però Nico perde ritmo e termina in ottava posizione.

Hamilton 8: di più con questa McLaren non poteva proprio fare. Il pilota inglese si danna come un matto ma non va oltre il quarto posto. Lamenta problemi di sovrasterzo fin dal venerdì, problemi che gli ingegneri non sono riusciti a risolvere neanche dando maggiore carico aerodinamico sulle ali della MP4-25. Laconico il commento di Lewis via radio dopo solo qualche giro di gara “I have no grip, I have no grip“. Un leone in gabbia. Con 24 punti di distacco dalla vetta, il Mondiale è un sogno svanito: può solo vincerlo centrando il successo domenica prossima e sperando nei ritiri dei magnifici tre che ad Abu Dhabi si giocheranno il titolo.

Massa 5: va incontro ad una delle sue peggiori prestazioni in carriera e per giunta nel Gran Premio di casa. Giunge 14esimo al termine di lotte serrate con Buemi, Petrov, Alguersuari e Sutil. Scusate l’ironia….

Interlagos 8: è stato teatro dei finali Mondiali più pazzi e recenti della storia della Formula 1, basti ricordare quello del 2007 vinto da Raikkone su Hamilton e quello successivo del 2008 vinto dallo stesso Hamilton su Massa. Il circuito brasiliano, che presenta vari punti di sorpasso (staccata sul rettilineo finale, la difficile S di Senna, e il Rettilineo Opposto ndr) ha sempre offerto grandi sorprese, oggi no. Sarà stata la forza della Red Bull ma oggi in pista, a parte quelli iniziali, si sono visti pochi sorpassi.

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