Si torna in aula a Napoli per riuscire a completare la vidimazione delle trascrizioni del perito Porto delle telefonate introdotte nel fascicolo processuale e chiudere la fase dibattimentale del processo Calciopoli.
I pm e le parti civili hanno richiesto l’ acquisizione di alcuni importanti documenti come i tabulati dei contratti delle schede svizzere, la rassegna stampa di alcune delle gare sotto indagine e le sentenze del processo Gea. Da parte della parte civile Brescia Calcio rappresentata dall’avvocato Catalanotti, c’è stata la produzione di una memoria sulla salvezza di Lazio e Fiorentina della stagione 2004/23005, nella quale si fa riferimento alla necessità ad avviso dell’avvocato di ascoltare come testimone anche il presidente del Genoa Preziosi.
Tale richiesta ha scatenato le ire degli avvocati di big Luciano ma anche di quelli della Juventus, infatti sia Prioreschi, legale di Moggi che Vitiello che rappresenta la vecchia Signora, tra le tante e documentate eccezioni procedurali sull’inserimento «tardivo che nega gli imputati il diritto alla difesa» evidenziano la parzialità – ad esempio – della rassegna stampa tratta da internet e prodotta dai pm.
Ma a far scalpore è l’ intervento deciso dell’ avvocato della Juventus Vitiello: «Sono inammissibili le sentenze Gea con rito abbreviato, quei processi erano fatti noti e andavano chiesti prima. Consideriamo anonimi e dunque inutilizzabili tutti i documenti riportati perché nessuno di loro è sottoscritto, non si fa riferimento alle fonti di prova dai quali sono tratti e quanto agli articoli di stampa è ancora peggio: sono riportati riguardo ai commenti sulle partite di calcio addirittura le citazioni, ad esempio, dei siti dei tifosi della Lazio a commento di una partita della loro squadra contro la Juve. E su un Inter-Juventus le dichiarazioni a mezzo stampa di un direttore tecnico dell’Inter. Eche prova è, la voce pubblica diventa mezzo di prova? E su Lecce-Juve riecco dichiarazioni di Zeman, ma Zeman è stato testimone dell’accusa e non gli sono state fatte domande su questo punto. E a proposito degli articoli di stampa penso che i tifosi della Juventus si potrebbero ben lamentare dell’assenza di Tuttosport da questa rassegna stampa, magari per un banale concetto di par condicio lo potevano inserire. Insomma – conlcude Vitiello- Qui non c’è nessuna prova diretta, nessuna prova nuova, gli articoli 468 e 507 dicono che questa produzione è inammissibile». Conclude prima che la Corte si ritiri a valutare l’ammissione di questi ultimi elementi di prova l’avvocato di Moggi Paolo Trofino: «Noi non vogliamo chiedere altri testi, ma quanto ai racconti di Nucini sull’incontro con Moggi al Concorde, lasciateci produrre – per dimostrare l’illogicità di quella accusa – lo stradario di Torino per farvi vedere quanto sarebbe stato più “segreto” l’incontro presunto: Moggi abitava a pochi passi, mentre il Concorde, era notoriamente l’hotel del ritiro della Juventus, per accedervi si doveva passare in una hall affollata di tifosi ed era impossibile, secondo la piantina dell’hotel che che vi produciamo, un passaggio diretto e invisibile dal garage alle camere».
Il Giudice Casoria e la Corte dicono no a quasi tutte le richieste: no ai tabulati per le schede svizzere, no agli articoli di Gazzetta e Repubblica, no all’audizione di Preziosi. La prossima tappa sarà il 3 maggio con l’inizio della requisitoria dei pm. La sentenza dovrebbe arrivare a luglio se la giudice Casoria non verrà ricusata il 20 maggio.
Questo intervento denota come la Juventus sia ormai in prima linea nel processo ed ha definitivamente abbandonato l’ atteggiamento remissivo tanto contestato dai tifosi bianconeri.