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Real Madrid – Barcellona: il bis del Clasico per la Coppa del Re

Il giorno del bis sarà domani, mercoledì 20 Aprile, allo stadio Mestalla di Valencia, per disputare la finale di coppa del Rey. Il “bis” in questione è il Clasico, Real Madrid – Barcellona, a soli quattro giorni di distanza dal pareggio nella Liga per 1-1 al Santiago Bernabeu di Madrid. Lo stadio di Valencia ospita la finale a 21 anni di distanza dall’ultima occasione e si preannuncia tutto esaurito per la finale del primo trofeo stagionale in Spagna.

La partita secca, però, è sempre un’altra storia, soprattutto con Mourinho in panchina, abilissimo nel caricare i suoi per le grandi sfide dal punto di vista psicologico. In casa Barcellona, Pep Guardiola lo sa bene e per questo mette i suoi in guardia dalle capacità delle merengues, non fidandosi dell’avversario apparso sottotono. “Il Real Madrid può giocare diversamente. Non ha giocato tutta la stagione come sabato scorso. Non parliamo di cosa abbiamo fatto l’altro giorno, ma di cosa faremo domani”.

Il match di sabato scorso non ha regalato particolari emozioni con le due squadre che hanno deciso di studiarsi e di non scoprirsi eccessivamente, puntando sui propri punti di forza: il Barcellona sul palleggio, il Real su qualche folata verticale. Anche lo scontro fra le due “punte di diamante”, Messi e Cristiano Ronaldo si è concluso in perfetta parità: entrambi autori degli unici gol del match, entrambi segnati su calcio di rigore. Per la partita di domani, dunque, ci si attende un maggiore pathos, anche se è plausibile ritenere che le due squadre possano esprimere il massimo del proprio potenziale nelle due sfide decisive, quelle di Champions, valide per le semifinali in programma il 27 Aprile ed il 3 Maggio.

Come in tutte le finali, non è secondario analizzare i precedenti delle due squadre in campo. Il Barcellona è la compagine che si è aggiudicata la Coppa del Re per un maggior numero di edizioni, ben 25, mentre il Real Madrid è terzo nella classifica del trofeo Nazionale con 17 vittorie, tenendo conto anche delle 19 finali perse, dietro all’Athletic Bilbao con 23 trofei. Nella scorsa stagione la finale fu insolita, Siviglia – Atletico Madrid, vinta dagli andalusi per 2-0 con reti di Capel e Navas.

Quest’anno, invece, la coppa Nazionale ha ritrovato gli onori della cronaca grazie alla blasonatissima finale, ed è certo che entrambe le squadre faranno di tutto per assicurarsi il trofeo, oltre che per incutere timore all’avversario in vista dei prossimi decisivi due match di Champions League. Finora la marcia di avvicinamento in Coppa del Rey alla finalissima è stata impetuosa per entrambe con il Real che ha eliminato in semifinale il Siviglia (detentore del trofeo), vincendo in trasferta per 1-0 ed al Bernabeu per 2-0. Il Barcellona, invece, aveva liquidato la pratica Almeria vincendo per 5-0 al Nou Camp e per 3-0 in trasferta.

Per quanto riguarda le formazioni, entrambi gli allenatori sembrano intenzionati a riproporre gli undici titolari visti sabato scorso in campo. Pep Guardiola sceglierà certamente il consolidatissimo duo Villa – Messi, supportati da Pedro, e lo schieramento tattico sarà un 4-3-3 con i seguenti uomini: Valdes; Dani Alves, Piqué, Puyol, Adriano; Busquets, Xavi, Iniesta; Pedro, Messi,Villa.

Mourinho, invece, schiererà Casillas; Sergio Ramos, Ricardo Carvalho, Arbeloa, Marcelo; Pepe, Khedira, Xabi Alonso; Di María, Cristiano Ronaldo, Özil lasciando inizialmente in panchina sia Benzema che Adebayor.

Una nota curiosa a margine dell’incontro sarà relativa all’esecuzione dell’inno nazionale Spagnolo, la marcia reale, che – come accadde durante la finale di due anni fa Barcellona – Athletic Bilbao – potrebbe essere fischiato sonoramente dai tifosi catalani. In quell’occasione i tecnici televisivi dovettero adoperarsi per evitare di trasmettere la protesta plateale in diretta televisiva, alla presenza del re Juan Carlos.

Questa volta la protesta potrebbe ripetersi da parte dei tifosi blaugrana, ma i madrileni potrebbero contestare la protesta dei catalani fischiandoli a loro volta: l’inno, però, non avendo parole non potrà essere cantato.

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