Doveva essere la tappa regina di questa edizione del Giro d’Italia e invece lo sarà solo per metà perchè è arrivata stamane la decisione dell’UCI, l’Unione Ciclistica Internazionale, di cancellare la salita del Monte Crostis, una delle più dure in assoluto, e la conseguente discesa accorciando la 14esima tappa di oggi di 210 km con partenza prevista da Lienz con arrivo sullo Zoncolan di una trentina di km. La motivazione, secondo quanto riporta la direzione gara del Giro immotivata, per la mancanza di sicurezza lamentata dalla maggior parte dei direttori sportivi delle squadre che partecipano al Giro nella discesa seguente la scalata del Crostis nonostante l’organizzazione abbia messo in sicurezza nei giorni scorsi il percorso “incriminato” con cuscini e materassi lungo tutta la discesa in questione.
Pronta la polemica del direttore del Giro Angelo Zomegnan che punta il dito sui direttori sportivi e sull’UCI secondo il quale non si possono prendere decisioni di tale importanza, riferendosi all’organizzazione mondiale del ciclismo, senza ne conoscere a fondo nè il percorso nè le misure di sicurezza adottate. Forse la morte del ciclista belga Wouter Weylandt durante la terza tappa della corsa rosa nella discesa di Passo del Bocco che portava al traguardo di Rapallo ha inciso molto su questa decisione anche se l’incidente è stato provocato da una disattenzione del ciclista e non dalla pericolosità della discesa stessa.
Il percorso quindi subirà una deviazione nei pressi di Ovaro da dove si prenderà direttamente la terribile salita dello Zoncolan quando mancheranno soltanto 10 km all’arrivo. Dieci chilometri che dureranno un’eternità per i vari Nibali, Scarponi, Arroyo e Kreuziger ma non per il dominatore del Giro Alberto Contador che ieri ha ripetuto l’exploit dell’Etna staccando tutti i rivali sulla salita del Grossglockner e lasciando la vittoria al venezuelano Rujano, l’unico capace di rimanere attaccato alla sua ruota.
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