Felipe Melo si scaglia contro alcuni compagni della Juventus. Lo fa in un’intervista a Lancenet: “la Juventus deve acquistare dei campioni veri per riprendersi. Avevamo una rosa limitata e i tifosi lo sapevano. E infatti già a metà stagione tutti si sono resi conto che la squadra non sarebbe più andata avanti. Ci sono due o tre giocatori che sono criticati dai tifosi perché in campo non rispondono alle aspettative. E alcuni non sono da Juventus, non possono lottare per lo scudetto”. Con queste parole il centrocampista bianconero sfoga le tensioni di una stagione complicata per la Vecchia Signora. Un deludente settimo posto e a seguire la mancata qualificazione nelle coppe europee. Il salvatore Gigi Del Neri, all’inizio ritenuto il portatore di una filosofia di gioco vincente, oggi scartato e bollato come incompetente. Tanta confusione, errori e una rifondazione da attuare. A dire il vero anche il numero 4 di Volta Redonda ha contribuito al disastro juventino tradendo le aspettative. Troppo spesso nervoso e falloso, alla seconda stagione alla Juventus, non è riuscito a giustificare i 25 milioni di euro sborsati dal club di Torino per acquisire il suo cartellino nell’estate del 2009. Trentotto presenze e 1 goal il bottino stagionale. E se per un centrocampista i numeri contano fino ad un certo punto, quel che più simboleggia l’annata di Melo sono i fischi dell’Olimpico. Un rapporto difficile con una tifoseria arrabbiata, a dire il vero, un pò con tutti. Le parole di Felipe Melo segnalano, poi, un problema endemico nel nuovo progetto Juve: questa società ha la forza giusta per imporre le proprie scelte e seguire una linea coerente senza farsi influenzare da giocatori, media e tifosi? Se ogni calciatore è libero di criticare duramente l’operato della dirigenza e la validità dei propri compagni la risposta è no. Forse l’avvento di Antonio Conte porterà quel tot di carisma che serve per catalizzare tutte le energie negative e ricondurle verso un obiettivo comune: la vittoria.