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Copa America, inizia lo spettacolo

Mancano solo pochi giorni al via della 43ma edizione della Copa America, il più antico torneo continentale per squadre nazionali. Dodici le squadre ai blocchi di partenza, le 10 fisse che fanno parte della CONMEBOL, la UEFA sudamericana, e le due invitate che quest’anno sono: la Costa Rica, in sostituzione del Giappone fresco vincitore della Coppa d’Asia, ma che ha dovuto rinunciare per la sventura che l’ha colpito l’11 marzo 2011, e il Messico. La competizione continentale seguirà il solito regolamento adottato dal 1993, 3 gironi da 4 squadre che vedranno qualificate alla fase ad eliminazione diretta le prime due, più le migliori terze.    

Gilberto Silva e Juan alzano la Coppa nel 2007
© ANDERLEI ALMEIDA/AFP/Getty Images
Quest’anno toccherà all’Argentina ospitare la Copa e i padroni di casa, vogliono più che mai vincere un trofeo che manca dalla loro bacheca dal lontano 1993, le ultime due edizioni hanno visto la Selecciòn arrivare in finale e perdere in entrambe le occasioni con gli odiati rivali brasiliani, che si sono imposti per ben 4 volte nelle ultime 5 disputate.     Come detto la Coppa America è la più antica manifestazione per rappresentative nazionali, le sue radici sono agli albori del secolo scorso e una controversia fa risalire la prima edizione al 1910, anche se la Conmebol non la reputa quella ufficiale e fissa la data d’inizio del torneo al 1916. Quando in concomitanza del centenario della loro indipendenza, gli argentini invitarono i 4 paesi confinanti, Brasile, Cile e Uruguay, per giocare un torneo internazionale, dando così i natali al Campeonato Sudamericano de Selecciones. La prima edizione se l’aggiudicò l’Uruguay che fino a metà del secolo rappresentava l’esponente di maggior spicco del calcio sudamericano, a confermarlo oltre alle 8 vittorie in Copa, anche i due mondiali vinti nel 1930 e nel 1950. Le prime 10 edizioni del Campeonato, hanno visto sfidarsi tra loro solo 5 squadre, oltre alle 4 già citate della prima edizione, si aggiunse nel 1921 il Paraguay che sostituì in quell’occasione il rinunciatario Cile, successivamente il numero delle partecipanti venne ampliato a 5. Nel 1927 fu la prima volta che si giocò fuori dai confini del quadrilatero delle squadre fondatrici del torneo, fu, infatti, il Perù ad ospitare la manifestazione che in quell’anno vide il trionfo dell’Argentina, che sollevò la coppa per la terza volta nella sua storia. Dopo una sospensione di 6 anni, la Copa tornò nel ’35 sempre in Perù, un’edizione storica perchè sancisce la prima sostituzione della sua storia, altre novità si hanno anche nell’edizione successiva con la prima espulsione, la prima partita in notturna e il maggior numero di partecipanti al torneo (6).   Se per anni le vittorie furono divise tra Argentina, Uruguay e Brasile, il 1939 sancì la vittoria del Perù di Lolo Fernandenz, idolo locale, anche se c’è da dire che i padroni di casa furono favoriti anche dal forfait delle due potenze Argentina e Brasile. I partecipanti arrivarono ad essere 7, nell’edizione del 1942 in Uruguay, che confermando i pronostici che lo vedevano sempre vincitore in casa, si aggiudicò la sua ottava coppa.  Nel 1947 il Campeonato viene allargato ad 8 squadre e debutta in Ecuador, senza però il Brasile, questa edizione vede ancora il terzo trionfo di fila dell’Argentina, in cui comincia a brillare la stella dell’allora 22enne Alfredo Di Stefano. Il 1953 è l’anno del Paraguay che si aggiudica la Copa per la prima volta nella sua storia, anche grazie alle prestazione di un nome che diventerà noto in Italia quello di Heriberto Herrera (Hh2) futuro allenatore della Juve. Il ’57 è l’anno della 25ma edizione, quella che si disputa per la quinta volta in Perù e che vede il trionfo del calcio-tango del trio degli angeli dalla faccia sporca Maschio-Sivori-Angelillo.  L’edizione successiva è ancora albiceleste, neanche i campeao di Svezia ’58, guidati da ‘O Rei Pelè, riescono a fermare gli argentini che conquistano in casa la 12ma Copa della loro storia.  Nelle 4 edizioni che vanno dal 1967 al 1983 non vi sarà una sede fissa e cambierà anche la formula del torneo, non più un girone all’italiana, sostituito da una fase preliminare con partite di andata e ritorno. L’edizione del 1975 vede per la prima volta la partecipazione di tutte e dieci le nazioni della Conmebol e vedrà il trionfo del Perù.   Nel 1979, invece, sono tanti i nomi importanti presenti alla manifestazione, il Brasile schiera tra le sue fila Zico, Socrates e Falcao, mentre l’Argentina, fresca campione del Mondo in Messico, comincia a fare la conoscenza di un giocatore destinato a diventare leggenda, Diego Armando Maradona. Nel 1987 si ritorna alla sede fissa e s’introduce la presenza obbligatoria dei dieci membri della Conmebol, a trionfare sarà ancora l’Uruguay, 13° titolo continentale, che supererà in finale il sorprendente Cile di quell’anno. La federazione brasiliana ottiene di poter organizzare l’edizione del 1989, in occasione del suo 75° anniversario e le aspettative dei tifosi verdeoro non vengono deluse, i carioca tornano al successo dopo 40 anni di digiuno. Il torneo del 1991 è quello che vede brillare la stella di Gabriel Omar Batistuta capocannoniere con 6 reti e trascinatore dell’imbattuta squadra argentina campione per la 13ma volta. La 36ma edizione, quella di Ecuador ’93, vede allargarsi il numero a 12 squadre, vengono, infatti, invitate due nazioni membri della Concacaf (Confederazione Centro e Nord Americana): Stati Uniti e Messico, numero più ampio vuol dire nuovo formato, con una prima fase a tre gruppi e successiva eliminazione diretta ai quarti, a trionfare saranno ancora i colori biancoazzurro dell’Argentina, che arriveranno a quota 14 successi, raggiunti nell’edizione successiva dall’Uruguay che conferma la legge secondo cui, quando la Celeste gioca in casa è destinata alla vittoria. Le ultime 5 edizioni come detto sono un affare tutto verdeoro fatta eccezione per il 2001, quando a trionfare è la Colombia padrona di casa che con sei vittorie su sei e senza subire gol si laurea campeon. Quella di quest’anno è sicuramente tra le edizioni più attese, soprattutto per la qualità tecnica che si vedrà in campo, oltre ai vari Messi, Aguero, Tevez, Neymar, Pato e Sanchez, gli osservatori sono pronti a scovare qualche nome nuovo da lanciare nel calcio che conta, perchè come si sa, da sempre il Sud America è fucina di talenti smisurati. Perciò si prega gli spettatori di mettersi comodi e di godersi lo spettacolo. CALENDARIO, PROGRAMMA, RISULTATI, CLASSIFICHE

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