La serie A non partirà. E’ troppo netta, per esser recuperata in poco tempo, la differenza tra l’Associazione calciatori e la Lega Calcio anche se nel primo pomeriggio sembrava si fosse giunto ad un compromesso di un testo più morbido e condiviso. I presidenti della serie A, invece, hanno votato quasi all’unanimità la bocciatura del testo proposto dall’Aic per la mancanza di due esplicitazioni fondamentali per i presidenta al punto 4 e al punto 7. “E’ allucinante: il campionato rischia di non partire perche’ l’Assocalciatori non vuole mettere in forma scritta che i giocatori dovranno pagare il contributo di solidarietà e non accetta che gli allenamenti siano organizzati sulla base delle esigenze dei tecnici” – dice il presidente Beretta – “La posizione dell’Aic sul punto 4 del contratto si commenta da sè. Il rifiuto a scrivere che il contributo di solidarietà è a carico dei calciatori autorizza a pensare che con qualche artifizio i calciatori sperano di non pagare” Istintiva e repentina la risposta di Damiano Tommasi “Ero certo che avrebbe detto così: e allora ribadisco, nessun giocatore ha mai detto che non pagherà il contributo di solidarietà della manovra. I calciatori pagheranno nei tempi e nei modi previsti dalla legge”. Singolare protesta poi di Renzo Ulivieri. Il presidente degli allenatori si è incatenato davanti alla Lega Calcio per la decisione di togliere l’obbligatorietà del patentino per allenare per prima e seconda categoria e juniores annunciando poi lo sciopero della fame.