Sciopero si, sciopero no. Il tira e molla si è avviato definitivamente verso una soluzione, quella della rottura: non si gioca.
La proposta del presidente dell’Aic Damiano Tommasi di mediare le due posizioni con un contratto temporaneo fino al 30 Giugno 2012 non è stata accolta positivamente dalla Lega, e dunque sarà sciopero, con un rinvio dell’ inizio del campionato di una settimana, al weekend del 10 ed 11 Settembre.
Il presidente dell’Assocalciatori aveva mostrato l’intenzione di “tendere la mano”, ma il tentativo in extremis è parso come una soluzione tardiva, destinata a non essere accolta positivamente, in particolare dai presidenti di serie A. Una soluzione, quella proposta da Tommasi, che però non era da considerarsi totalmente irragionevole, poichè avrebbe dato la possibilità di discutere – con un anno di tempo – la definizione dell’ accordo collettivo.
La delusione per il rinvio del fischio d’ inizio inizia ad essere crescente, ma il presidente dell’Aic, nonostante il grande rammarico e l’imbarazzo per la situazione in atto, spiega come, a suo avviso, sia meglio una partenza “con il piede giusto” piuttosto che una falsa partenza, che ignori le profonde problematiche in atto.
Per ora, però, la decisione di scioperare ufficialmente sembra perlomeno “anomala” agli occhi del Paese, alle prese con difficoltà di diversa natura e senz’ altro più gravi, come ha precisato lo stesso Rocco Crimi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri con delega allo sport.
Anomala, quindi, ma probabilmente necessaria, per dare un forte segnale finalizzato a sgombrare il campo dalla grande incertezza e dal clima di tensione di questi giorni.
Ora, dunque, ci sarà molto da lavorare per dare un senso a questo stop, che con tutta probabilità verrà recuperato il 21 Dicembre, e per ricomporre le posizioni, in particolare sulla discussa questione del contributo di solidarietà.