Sotto l’aspetto da duro si nasconde un animo dolce, Boateng nasconde un cuore di papà a cui manca la quotidianità con il proprio bambino, soffrendo il distacco ed i risvegli da solo, soffrendo la non possibilità di giocare con lui, e di vedere i suoi occhietti illuminarsi di fronte ad un pallone.
Kevin Prince Boateng, l’uomo dei tatuaggi è- prima di tutto – un giovane papà innamorato di suo figlio di tre anni, Jermaine, che ora vive a Berlino, a “due ore e mezzo di volo e check in”, con la mamma, dopo la separazione dei genitori, giunta qualche mese fa, senza urla nè litigi, per inerzia, inevitabile conseguenza di qualcosa che si era ormai spento, come racconta in un intervista rilasciata a Vanity Fair.
Qualcosa che, però, era nato molto tempo prima, quando Boateng aveva solo 15 anni, e lei, Jennifer, tre in più, e che era proseguito seguendo le tappe più importanti della carriera calcistica di Boateng, in parallelo: prima del trasferimento a Londra al Tottenham, il matrimonio, celebrato a Berlino nel giorno libero di Boa, senza eccessivi stress organizzativi, senza viaggio di nozze, ma con un bellissimo regalo ricevuto in dono: il concepimento di Jermaine.
D’altronde, la nostalgia per la fine di un amore e per la lontananza dal piccolo, probabilmente risulta ancora maggiore per chi rivive nuovamente la propria sofferenza di bambino figlio di genitori separati, costretto a crescere troppo in fretta, costretto a conoscere da vicino la povertà e le difficoltà conseguite all’abbandono da parte del proprio padre, in un triste deja-vù.
Un’infanzia difficile ripagata, però, dal talento calcistico, che gli ha concesso la possibilità di cambiare vita, passando dalle partite sui campetti d’asfalto del difficile quartiere di Wedding, all’Herta Berlino, grazie ad una partitella giocata proprio con il figlio dell’allenatore delle giovanili dell’Herta.
Poi, dopo due stagioni con la prima squadra dell’Herta, l’approdio in Premier League, nel 2007, al Tottenham, ed a seguire il Borussia Dortmund, il Portsmouth, i Mondiali Sudafricani disputati con la Nazionale Ghanese, paese d’origine del padre – giocando proprio contro la “sua” Germania e contro il fratellastro Jerome – e, dopo il Mondiale 2010, l’approdo al Milan.
Dal 4 Novembre, Kevin Prince ha deciso, a malincuore, di lasciare la sua Nazionale, perchè il suo ginocchio operato sei volte non gli consente più di reggere tanti impegni ravvicinati, preferendo dedicarsi agli impegni con il Milan, ed a ripartire dalla nuova vita da sigle, cercando – nel frattempo – di dedicarsi agli affetti della famiglia d’origine, recuperando il rapporto con il fratellastro Jerome, festeggiando – per la prima volta – con lui il prossimo Natale.