Il segreto del successo di squadra dipende, come si sa, dagli equilibri all’interno del gruppo, che si consolidano gradualmente, step by step, lavorando giorno per giorno, conoscendosi, soffrendo e gioendo insieme. Nel calcio, tutto questo è naturalmente amplificato, considerando l’ importanza del fattore “collettivo”, coniugato con l’intensità delle emozioni, che rendono i rapporti più viscerali e forti al tempo stesso.
Nella Juventus di Antonio Conte tutto ciò, probabilmente, è ancora più vero ed anche direttamente proporzionale all’importanza che il mister attribuisce al gruppo, vero cardine della sua filosofia di squadra. Una filosofia che Antonio Conte apprese, da giocatore, nella Juventus dei record di Marcello Lippi, quella che vinse con la forza del collettivo la Champions League e l’Intercontinentale, oltre che innumerevoli scudetti, sbaragliando la concorrenza di squadre sulla carta più accreditate. Un’impostazione che il grintoso allenatore salentino ha riportato nella sua Juve campione d’inverno, ancora imbattuta, e semifinalista di Coppa Italia, e che ha voluto trasmettere ai suoi giocatori, che finora lo hanno seguito alla perfezione, in tutto e per tutto, manifestando pubblicamente stima per il loro tecnico.
In tale ottica si inseriscono le dichiarazioni di Marcelo Estigarribia, paraguayano classe 1987, una delle più belle scoperte della Juventus di Conte, che anche partendo dalla panchina ha dato un ottimo contributo finora facendosi trovare pronto quando è stato chiamato in causa contro la Roma nel quarto di Coppa Italia, in cui la Signora ha conquistato la qualificazione per le semifinali.
Oggi, Estigarribia, è già pronto a guardare avanti, pensando al lungo percorso che la squadra ha ancora davanti a sè, fissando gli obiettivi, Coppa Italia e Campionato, per “far felici noi stessi ed i tifosi“, puntando – nel prossimo anno – a conquistare la qualificazione in Champions League, per sperimentare l’ebbrezza di giocare nella competizione europea più prestigiosa e, nei prossimi tre anni, cercare di puntare al gradino più alto del podio.
Ambizione e determinazione, dunque, per Marcelo Estigarribia, che ringrazia il suo mister Antonio Conte per quanto, finora, gli ha trasmesso: “E’ un allenatore di grande motivazione, uno che pretende il massimo, e che si corra sempre, in ogni allenamento ed in ogni esercizio“.
Complimenti al suo mister, che assumono ancora più importanza quando Estigarribia paragona Conte ai suoi allenatori precedenti con i quali lavorava quando giocava in Sudamerica: “Non ho mai visto nessuno come mister Conte: ho avuto diversi allenatori argentini con i quali si lavorava molto, ma nessuno aveva la stessa motivazione, lo spirito giusto che ha Conte e che permettono di rendere al massimo“. Il segreto della Juve è la grinta del suo condottiero ma anche la presenza di personalità di grande spicco nello spogliatoio: uno su tutti, Capitan Alessandro Del Piero, che Marcelo Estigarribia definisce “una leggenda che va avanti“, utile e prezioso perchè insegna ai compagni in ogni momento qual è l’atteggiamento giusto da tenere in campo, uno che in squadra è sempre e comunque un valore aggiunto.
Inoltre, per il centrocampista paraguayano rendere al massimo significa fissare già il prossimo concreto obiettivo, perfettamente in linea con la linea del pragmatismo di Conte che impone di pensare partita per partita, per stare sempre sul pezzo, e non mollare nulla. Il prossimo obiettivo è la gara contro l’Udinese in programma sabato sera alle 20,45 allo Juventus Stadium, praticamente ad un mese di distanza dalla gara d’andata, ossia il recupero della prima giornata d’andata: in quell’occasione, prima della sosta Natalizia, al Friuli di Udine finì 0 a 0. In prospettiva Udinese, Estigarribia ha le idee chiare: “è una squadra che sta giocando bene, ed ha giocatori forti” ma, nonostante ciò, la Juve davanti ai propri tifosi ha l’obbligo di trasformare in vittoria il lavoro svolto in settimana.