Il sabato “santo” di Antonio Conte e della Juventus era iniziato in un hotel di Palermo, con un pranzo veloce alle 15:30, mezz’ora dopo l’inizio di Milan-Fiorentina a San Siro, proprio nel momento in cui Zlatan Ibrahimovic realizzava il rigore per fallo su Maxi Lopez, che consente al Milan di passare in vantaggio e di rimanere in testa alla classifica.
Poco dopo, stando al suo racconto ai microfoni di Sky, Conte sale nella sua stanza, per una telefonata alla sua famiglia, allontanando l’attenzione (e la tensione) dalla partita dei diretti avversari che subiscono la rete del pareggio da parte di Jovetic, dopo soli due minuti dall’inizio della ripresa. Il tecnico, dopo la telefonata, scende nuovamente nella sala dell’hotel in cui veniva trasmessa in diretta la partita dei rossoneri, accolto dalla bella notizia del pari realizzato dalla Fiorentina. Così, casualmente oppure no, mister Conte-Al Pacino non si trovava davanti alla tv alle 16:45, perchè si stava preparando per la partenza verso lo stadio Barbera, perdendosi la diretta del momento topico della sfida di San Siro, quando Amauri realizza, al minuto 44, la decisiva rete dell’1 a 2 per i Viola, regalando i tre punti alla sua squadra. Tre punti della Fiorentina che significano zero punti per il Milan e, quindi, la possibilità di sorpasso per la Juventus in caso di vittoria sul Palermo.
Un regalo inatteso, la più bella sorpresa che l’uovo di Pasqua bianconero potesse racchiudere, “impacchettato” proprio da parte di uno dei giocatori maggiormente bistrattati nell’ambiente juventino, probabilmente anche a causa di suoi stessi demeriti: Amauri riesce, così, a sbloccarsi, dopo un lungo digiuno durato quasi un anno, servendo su un piatto d’argento alla Signora il dessert più dolce, nonostante nelle ultime interviste non abbia mai nascosto un grande risentimento nei confronti del club bianconero, reo di non avergli concesso sufficiente fiducia. Il suo gol, però, consente alla Juventus di scendere in campo al Barbera soltanto con un risultato in testa, la vittoria. Un obiettivo che viene raggiunto brillantemente, con le reti di Leonardo Bonucci e Fabio Quagliarella, e che mister Conte-Al Pacino sentirà particolarmente “suo”, perchè giunto al termine di una settimana particolare per lui, durante la quale ha voluto spronare i suoi a “mangiare in campo” per rendere la vita difficile agli avversari, costringendoli a “sputare sangue” nella lotta scudetto.
Una vittoria di grande cuore, che porta la firma di Conte, come tutte le altre, ecco perchè il mister salentino, a fine partita, poco prima del triplice fischio, si concede un rarissimo momento di relax in campo, voltandosi in direzione dei tifosi che occupavano i posti dietro la sua panchina e rivolgendo loro un sorriso d’intesa: un sorriso che vuol dire tanto, e che rappresenta la soddisfazione e la consapevolezza di esser riuscito a costruire tanto, insieme ai suoi ragazzi.
Ora la sua Juventus è artefice del suo destino, può giocare da capolista, “perchè stare davanti è sempre meglio” – come lo stesso Conte ha dichiarato al termine del match – e non ci si può più nascondere. “Abbiamo voluto la bicicletta, ora pedaliamo, fino alla fine”: sarà una pedalata in salita, come in un sentiero di montagna irto di ostacoli da superare, ma questa Juventus, dopo lo stacco di oggi, ha le potenzialità per raggiungere la vetta in solitaria, in piedi sui pedali.
Pensando al presente, però, nella felicità della Pasqua bianconera e di mister Conte è doveroso un ringraziamento ad Amauri, per la “collaborazione”, nonostante sia stata sicuramente tutt’altro che volontaria.