La dirigenza fiorentina ha fissato il costo del cartellino di Stevan Jovetic: 30 milioni di euro. Non un euro in più, ne uno in meno e soprattutto, nessuna contrapartita tecnica verrà presa in considerazione. La posizione della società viola sembra chiara e decisa, ma, il giocatore potrebbe iniziare a pressare la dirigenza gigliata per una sua cessione. Intanto ieri, Daniele Pradè e Beppe Marotta, rispettivamente direttore sportivo di Fiorentina e Juventus, si sono incontrati in Lega. I due hanno parlato del montenegrino, che tanto piace ai bianconeri, ma il prezzo sparato dal ds fiorentino ha spaventato il collega bianconero.
LA TRATTATIVA – All’incontro di ieri in Lega è stato avvistato anche Tullio Tinti, agente di Alessandro Matri, che ha ascoltato la chiacchierata tra i due dirigenti senza proferir parola. La Juventus vorrebbe inserire nella trattativa l’attaccante ex Cagliari, per ammortizzare il costo del cartellino, mentre la Fiorentina da un’eventuale cessione di Jovetic vorrebbe guadagnare il più possibile per poter rifondare la squadra.
ALESSANDRO MATRI – L’attaccante cresciuto nel Milan, non gode della stima del tecnico juventino, Antonio Conte, che da gennaio 2012 in poi (nonostante i 19 gol messi a segnato in un anno solare) l’ha relegato spesso in panchina, preferendogli Borriello e Quagliarella. Per questo motivo, pur avendo firmato il rinnovo contrattuale fino a giugno 2017 pochi mesi fa, Matri potrebbe essere il giocatore sacrificato per l’arrivo del top player. Il bomber juventino ha attirato l’interesse del Milan, che vorrebbe riportarlo a casa dopo averlo visto crescere nelle proprie giovanili.
STEVAN JOVETIC – Il montenegrino si trova in mezzo a due fuochi. La voglia matta di iniziare a vincere e giocare stabilmente la Champions League e la consapevolezza di poter diventare simbolo viola, indossando la fascia da capitano e vedendosi costruire una squadra intorno a se stesso. Una scelta non facile per il 22enne.
BYE BYE VAN PERSIE – Marotta ha eliminato dalla sua lista l’attaccante olandese a causa delle richieste troppo alte del giocatore, in procinto di firmare forse l’ultimo buon contratto della sua carriera.