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La zampata di Gilardino e la crisi dell’ Inter

L’Inter non riesce a uscire dalla crisi nera che ormai la assale da troppo tempo. Colpa di Moratti, colpa di Stramaccioni, colpa di alcuni giocatori non da Inter e di altri decisamente in calo. Unendo tutti questi fattori riusciamo ad arrivare alla radice della crisi nerazzurra, iniziata, come per scherzo del destino, in una giornata di festa. Era esattamente il 3 novembre quando la banda Stramaccioni sbancava lo Juventus Stadium con il punteggio di 3-1: è nata l’anti-Juve. Non l’avessero mai detto. Da allora è arrivato in filotto deprimente: soltanto cinque vittorie e cinque pareggi in campionato tralasciando le altre competizioni. Il resto tutte sconfitte, più o meno pesanti, con squadre di alta o bassa classifica. Queste statistiche sono da aggiornare perché ieri sera l’Inter ha perso ancora, a San Siro, contro il Bologna non nuova a imprese simili visto che l’anno scorso gli stessi uomini di Pioli sconfissero proprio l’Inter con un secco 3-0. Nell’ultimo incontro il Bologna si è imposto di misura, un 1-0 che ha comunque un sapore molto amaro. Ha deciso il match una zampata di Alberto Gilardino, attaccante dai trascorsi rossoneri che con il suo gol ha messo in ginocchio per l’ennesima volta la squadra di Stramaccioni, sempre più nell’occhio del tornado.

CRISI D’IDENTITA’ – Chi è l’Inter? Difficile saperlo. A occhio possiamo dire che in questo periodo è una squadra senza capo nè coda. Difesa in bambola al minimo assalto ospite, attacco non incisivo e un centrocampo che non fa filtro: in queste condizioni è difficile ottenere buoni risultati. Il Bologna, a dirla tutta, non è arrivato a San Siro con un atteggiamento di squadra che cerca la vittoria a ogni costo. Gli emiliani hanno fatto la loro partita, ordinata, compatta e concreta. Pioli ha saputo schierare un ottimo undici iniziale con il 4-2-3-1 con Gabbiadini e Diamanti a rifinire alle spalle dell’unica punta Gilardino. Schieramento speculare per l’Inter. Stankovic e Benassi dal primo minuto, davanti spazio a Palacio supportato da Guarin. In porta Carrizo sostituisce Handanovic. Pronti, via. La squadra a cercare la via del gol è quella ospite prima con Gabbiadini poi con Gilardino. Dell’Inter non c’è traccia e più la partita scorre più gli incubi diventano realtà. Il pesante k.o subito a Londra contro il Totthenam per 3-0 si fa sentire non solo sulle gambe ma soprattutto sulla testa dei giocatori di Stramaccioni, incapaci di essere all’apparenza sereni. Al 57′ ecco il vantaggio del Bologna. Lancio perfetto di Perez che pesca in area il Gila: l’ex milanista non ci pensa due volte e colpisce al volo battendo Carrizo. In questa circostanza la difesa nerazzurra si è dimostrata molto poco ortodossa.

Gilardino - Inter-Bologna | © Claudio Villa / Getty Images
Gilardino – Inter-Bologna | © Claudio Villa / Getty Images

CASSANO NON BASTA – SuBìta la rete ci si aspetta un’Inter arrembante ma sarà così solo a sprazzi. Gargano corre per mille ma perde altrettanti palloni, inammissibile per chi ricopre un ruolo così delicato. Ranocchia sembra il cugino del roccioso difensore ammirato negli anni passati. L’unico che ogni tanto accende la luce è Cassano, entrato solamente nella ripresa ma il barese sembra predicare nel deserto. Guarin prova a impensierire Curci con delle bordate da fuori ma il portiere del Bologna è bravo a salvarsi in più di una circostanza. A dieci minuti dalla fine potrebbe arrivare il colpo della sconfitta definitiva per l’Inter con un bello stacco di testa di Khrin sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Carrizo devia in corner. Il k.o è però soltanto rimandato. Il Bologna batte l’Inter e ne allarga la crisi.

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