Tom Sykes e Eugene Laverty si sono suddivisi la posta in palio vincendo rispettivamente la prima e la seconda manche del Gran Premio d’Olanda sul circuito di Assen, terzo appuntamento del Mondiale Superbike. Il pilota della Kawasaki ha letteralmente dominato la gara della mattinata chiudendo con oltre cinque secondi di vantaggio sul gruppetto degli inseguitori mentre l’irlandese si è imposto in volata in gara due proprio sul britannico. Week-end da dimenticare per i colori italiani, con Marco Melandri out in gara 1 per la rottura della catena mentre in gara due non è andato oltre l’ottava posizione. Male anche la Ducati che con Carlos Checa ha collezionato solo due decimi posti. In classifica generale Sylvain Guintoli nonostante due gare non proprio esaltanti mantiene la vetta solitaria con 111 punti, 28 in più rispetto al trio composto da Laverty, Davies e Sykes.
GARA 1 – Non c’è stata davvero storia in gara 1. Dopo essere partito dalla Superpole Sykes mette subito le cose in chiaro già dalla prima curva mantenendo salda la prima posizione per poi imprimere un ritmo inavvicinabile per gli avversari. Una marcia trionfale e solitaria, una sinfonia perfetta quella del britannico, che neanche il tanto temuto calo delle gomme riesce ad impensierire. Già perchè le temperature del tracciato olandese sono state rese meno elevate dalla pioggia caduta fino al sabato e dalle temperature più fredde rispetto alle prime uscite stagionali, permettendo al britannico di guidare per 22 tornate con l’aggressività del giro da qualifica, riportando la Kawasaki al successo su questo circuito dopo ben 7 anni, dal lontano 2006.
Lo spettacolo quindi va in scena alle spalle di Sykes ed è affidato a Johnatan Rea e al duo Aprilia composto da Laverty e Sylvain Guintoli, che sin danno battaglia fino allo all’ultimo sul filo dei centesimi. A spuntarla è il pilota della Honda che con un guizzo finale riesce a spuntarla sul francese di casa Aprilia a cui non basta la velocità della RSV4, mentre l’irlandese commette un piccolo errore in uscita da una curva e viene tagliato fuori per la lotta al podio a poche curve dalla fine. Prestazione superlativa quella dell’inglese che con l’unica Honda superstite tiene alto il nome del team che ha sede a pochi chilometri dal circuito. Mentre vanno i migliori auguri di pronta guarigione al compagno di squadra Leon Haslam, che nelle libere del sabato mattina ha subìto una brutta frattura di tibia e perone della gamba sinistra, ma ciò nonostante dovrebbe farcela per essere presente al GP di Russia, tra 5 gare in programma il 21 luglio.
Alle spalle dei primi quattro si difende bene Davide Giugliano, che dopo essere partito benissimo e avere lottato con i primi perde di consistenza accontentandosi del duello con Loris Baz che alla fine gli soffia anche la quinta posizione. Grande gara anche per Chaz Davies, costretto a partire dai box per aver sostituito la sua Bmw R1000 andata distrutta nel warm-up, e settimo all’arrivo dopo aver compiuto una grande rimonta. A seguire le due Suzuki di Jules Cluzel e Leon Camier, al ritorno in pista dopo aver saltato il doppio appuntamento ad Aragon per infortunio. Male invece la gara della Ducati, che puazza nella top-ten il solo Carlos Checa alle prese con tanti, troppi interrogativi sulla competitività della nuova Ducati Panigale. Mentre peggio è andata a Marco Melandri che non è riuscito a schierarsi neanche sulla griglia di partenza per la rottura della catena.
GARA 2 – Totalmente diversa la tipologia di gara della seconda manche, dove le temperature del tracciato decisamente più alte hanno impedito il remake di gara 1 e la fuga di Sykes costretto a trattare in maniera più delicata le coperture. Nonostante ciò, il solo pilota in grado di tenere il passo del britannico è Laverty che decide restare incollato al codone della Ninja per quasi tutta la gara e studiarne i punti deboli per poi piazzare l’attacco decisivo a tre giri dal termine rendendo poi vano ogni attacco dell’avversario che ha tentato fino alla chicane finale di portarsi al comando.
Alle spalle dei primi due il solito duello tra Rea e Guintoli anima la battaglia per il posto d’onore sul podio, cui si aggiunge Loris Baz con la seconda Kawasaki. Il francese di casa Aprilia, dopo cinque podi consecutivi in stagione, viene tagliato subito fuori dalla lotta venendo sopravanzato anche da Davies, mentre questa volta non bastano i numeri e il coraggio di Rea, beffato da Baz che completa del verde Kawasaki due terzi del podio. Settima la Suzuki di Camier davanti alla Bmw di Marco Melandri che non è riuscito ad ingranare neanche nella seconda manche, mentre Michel Fabrizio conquista un secondo posto abbastanza incoraggiante davanti alla Ducati di Checa, che conferma la decima posizione di gara 1.