Atletica mondiale sotto shock per la notizia della positività ad un diuretico della velocista giamaicana Veronica Campbell Brown. La trentunenne plurimedagliata olimpica e mondiale è stata trovata positiva durante un controllo antidoping in occasione della seconda tappa del Challenge IAFF stagionale svoltosi proprio a Kingston, in Giamaica, il 4 maggio scorso. E’ un diuretico lo sostanza illecita che inchioda la Brown alle sue responsabilità di atleta e soprattutto di donna, una sostanza che molto verosimilmente dovrebbe servire come “coprente”.
Ovviamente la notizia è di quelle sconfortanti che colpisce oltre al Mondo dell’atletica leggera, seconda disciplina dopo il ciclismo ad essere più colpita da casi di positività al doping, anche una nazione orgogliosa dei suoi tanti campioni olimpici, Usain Bolt su tutti.
Il palmares di Veronica Campbell Brown parla da solo con ben sette medaglie olimpiche in quattro edizioni dei giochi culminate dalle due medaglie d’oro ai giochi di Atene 2004 e Pechino 2008 nei 200 metri, la distanza preferita dall’atleta giamaicana e nove medaglie mondiali con i titoli iridati di Osaka 2007 sui 100m ed a Daegu nel 2011 nei 200m, un palmares secondo solo all’intramontabile ed indimenticabile Merlene Ottey. La positività della Brown viene accolta dal Mondo dell’atletica leggera come una notizia quasi attesa e che colpisce una nazione dominante nella velocità mondiale e che ha destato da sempre dei sospetti sull’onesta sportiva ed umana dei propri atleti.
La velocista vive ed è cresciuta sportivamente negli Stati Uniti e, nonostante i tanti successi e la popolarità raggiunta in questi anni, non è mai entrata nei cuori dei tanti tifosi giamaicani visto che non si allena con i due gruppi principali nei quali si divide la velocità olimpica giamaicana.
Nessuna dichiarazione al momento è stata rilasciata dall’entourage della velocista e nè tantomeno dall’uomo più veloce del Mondo, Usain Bolt che verrà molto verosimilmente chiamato a difendere tutto il movimento.