E’ ufficialmente iniziato il mercato anche per l’Inter del patron Massimo Moratti e del nuovo condottiero in panchina Walter Mazzarri, dopo la cessione ufficiale di Antonio Cassano al Parma per acquisire le prestazioni sportive del giovane talento algerino naturalizzato francese Ishak Belfodil, ecco pronta l’offensiva per il primo obiettivo di Walter Mazzarri a centrocampo, il belga di origine indonesiana Radja Nainggolan. Massimo Cellino, presidente del Cagliari, aveva rifiutato giusto una settimana fa l’offerta di dieci milioni da parte della Roma con Walter Sabatini rispedito nella capitale senza tanti complimenti. La ragione di questo rifiuto si spiega con il desiderio di Cellino di mantenere saldi gli ottimi rapporti con l’Inter riservando alla compagine nerazzurra una corsia preferenziale per l’acquisto del giocatore.
Nainggolan è da tempo un obiettivo dell’Inter con Moratti che avrebbe chiamato appunto Cellino esprimendo il desiderio di acquisire il giocatore e chiedendo un pò di tempo per la chiusura positiva dell’affare. “Per Nainggolan aspettami…“, questo il messaggio che Moratti ha mandato sul cellulare di Cellino uscendo definitivamente allo scoperto e denotando anche un chiaro segnale sulla possibile, e a questo punto molto probabile, cessione del 40% della società al magnate indonesiano Erick Thohir.
L’offerta della Roma era molto buona con la società giallorossa pronta a mettere sul piatto 8.5 milioni cash più Romagnoli ed un altro giovane a fronte di una richiesta astronomica da parte di Cellino di circa 20 milioni. Moratti sarebbe disposto ad arrivare a sette/otto milioni più la comproprietà di Samuele Longo, giovane punta che ha trascorso la passata stagione in prestito all’Espanyol, che interessa non poco a Cellino, sempre di occhio molto lungo quando si tratta di attaccanti. Ovviamente la pista Nainggolan taglierebbe quasi di netto la trattativa per il giovane brasiliano Wellington, ma dal Brasile sembra ci sia la netta convinzione che il giovane centrocampista sia sicuro partente per Milano minacciando una rottura addirittura con il San Paolo qualora la cessione andasse in fumo.