Cari precari, lo avete provocato e lui vi risponde. Non è valso a nulla darsi appuntamento su Facebook per tutti quei precari intenzionati a rovinare le nozze di Renato Brunetta e Titti Giovannoni visto che, grazie a un bluff riuscitissimo, il Ministro è riuscito a schivare la rivolta e a sposarsi all’insaputa dei più infuriati, ancor più infuriati quando hanno scoperto che le nozze non ci sarebbero più state, perché erano state anticipate. L’idea è stata di Titti Giovannoni che, per evitare di vivere il giorno più bello della sua vita nel caos della protesta, ha pensato di anticipare il matrimonio allo scoccare della mezzanotte, così mentre gli sposi festeggiavano il “sì” ormai pronunciato da ore, i precari sotto al sole aspettavano di contestare il Ministro, che non è mai arrivato. Una burla riuscita al 100%, con l’aiuto dell’ex sindaco di Ravello, Secondo Amalfitano. Alla cerimonia, come previsto, c’erano i testimoni, ma non c’erano nè Tremonti nè Berlusconi. Peccato, però, che la polizia, che per tutto il pomeriggio di ieri se l’è vista con i manifestanti, non fosse stata avvertita del fatto che le nozze fossero state anticipate. I precari erano quasi convinti di aver vinto la loro battaglia e di aver costretto Brunetta ad annullare le nozze, ma in questo caso il Ministro ha saputo fare di meglio, raggirandoli e di certo fomentando la loro rabbia. Il sì sarebbe stato pronunciato allo scoccare della mezzanotte, così il dilemma è stato risolto: annullare o non annullare? Perché farlo, se si può semplicemente rimandare? Ed ecco che a Ravello, tra cori e versi in rima decisamente poco simpatici nei confronti di Brunetta, il Ministro ha fregato tutti e ha sposato la compagna. Adesso è pronto a godersi palme e ulivi extralusso nella sua villa, ma non è detto che i precari siano intenzionati a mettere da parte l’accaduto e le parole che il Ministro ha pronunciato, definendoli la parte peggiore del Paese.